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Usl sulla questione denatalità: "Meno confusione e aiuti concreti"

Il sindacato evidenzia le carenze delle politiche di sostegno

24 apr 2024
Sede Usl. Immagine di repertorio
Sede Usl. Immagine di repertorio

Interviene sul tema della denatalità l'Usl rilevando “confusione” tra ciò che prevede la legge del 2022 “sul congedo parentale e il riconosciuto accreditamento dei contributi figurativi” e che non corrisponde a quanto invece previsto dalla Delibera 41/2023 secondo cui tale periodo non sia da computare ai fini della progressione di carriera e ad altro istituto contrattuale, compresa l’indennità di anzianità o il TFR”. “Alla faccia delle politiche di sostegno” - sottolinea il sindacato. "C'è poi il fatto che una donna in maternità, se non lavora, non percepisce nessun ammortizzatore economico”, nonché “una ridicola decurtazione temporale – fa notare l'Usl - per il conteggio pensionistico per i figli avuti”. “Se davvero vogliamo impegnarci a creare un clima più favorevole alle nascite – avverte il Segretario Generale Francesca Busignani - non dobbiamo pensare di farlo con provvedimenti a costo zero o quasi, ricordiamoci bene che un Paese senza nuove generazioni è un Paese senza futuro".





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