“Dichiarare che un gruppo di cittadini venga favorito dall’unificazione dei fondi pensione è ridicolo e fuorviante”. Lo affermano l’organizzazione degli imprenditori, l’unione commercianti e quella degli operatori turistici. La situazione attuale è insostenibile ma, ricordano, è nota e incancrenita da decenni di superficialità da parte dei Governi e delle organizzazioni sociali. L’unico intervento, per Osla, Usc e Usot, è stato il progressivo innalzamento di aliquote e minimi di reddito, che ha provocato la trasformazione delle licenze individuali in società, così da poter rientrare nei parametri di contribuzione dei lavoratori dipendenti. Apprezziamo, concludono, le intenzioni del Segretario di Stato per la sanità Fabio Berardi e confidiamo che il tavolo di confronto che intende aprire con le parti sociali possa trovare tutti disponibili. L’unione artigiani ritiene fondamentale, in attesa del secondo pilastro pensionistico, convergere gli attuali fondi in uno unico a ripartizione, per gestire collettivamente il primo pilastro. Solo questo, secondo Unas, permetterebbe di governare le possibili distorsioni legate alle disparità contributive. Un fondo unico, conclude l’unione artigiani, per cerca un'unica soluzione al sistema a ripartizione, in attesa di arrivare nel tempo ad un sistema a contribuzione.
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