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Prime bollette dopo i rincari, si rinnova la protesta dei Sindacati

15 mag 2007
Banconote
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Sulle utenze di gas, elettricità e acqua le ultime bollette che stanno arrivando alle famiglie, riportano l’aumento del 10% scattato a febbraio. In previsione un ulteriore aumento del 5% a luglio che spinge molti cittadini a rivolgersi agli sportelli dei consumatori delle due confederazioni sindacali. Alcuni protestano per l’impennata dei prezzi subita, la maggioranza però chiede una consulenza di verifica delle bollette stesse temono infatti che l’applicazione degli aumenti non sia giusta. Inoltre i cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle fasce economicamente più deboli, di fronte alle cifre delle bollette già ricevute si dicono preoccupati per l’ulteriore impennata dei prezzi prevista per luglio. I sindacati intanto proseguono nella protesta contro gli aumenti e per bloccare quelli nuovi che si avranno tra un paio di mesi. Aumenti che sono stati contestati da CDLS e CSDL appena annunciati dall’esecutivo. Con approccio diverso hanno lo stesso obiettivo, quello di bloccare i rincari e aprire un tavolo di trattativa per discutere sulle politiche sociali. Confronto che lamentano manca da diverso tempo. Il segretario generale della CDLS, Marco Beccari, ha inviato al Governo una lettera aperta per richiedere almeno il blocco dell’aumento del 5% di luglio o il livello di mobilitazione si alzerà, sottolineando che per contrastare ritocchi tariffari così alti il sindacato potrebbe anche indire uno sciopero generale. Anche Giovanni Ghiotti, segretario generale della CSDL, ha inviato una lettera all’esecutivo in cui ribadisce la contrarietà della sua confederazione all’entità globale dei aumenti alle tariffe chiedendo di non procedere all’aumento di luglio per non penalizzare, ulteriormente, i redditi dei lavoratori, dei pensionati e in generale dei cittadini, sottolineando che le cifre richieste sono ben superiori all’inflazione media.

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