Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha annullato il provvedimento del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che il 31 marzo scorso aveva stabilito l'obbligo di comunicazione ai consumatori, da parte degli esercenti, dei prezzi dei carburanti confrontati con il prezzo medio regionale. L'obbligo non era mai andato giù alle associazioni di categoria che avevano definito la norma inutile e dannosa, presentando ricorso al Tar.
A sette mesi dal varo del decreto Carburanti e a 3 mesi dall'avvio della misura, i giudici amministrativi contestano al governo italiano la mancanza della comunicazione preventiva alla Presidenza del Consiglio dei ministri e quella del parere del Consiglio di Stato.
Il ministro Urso ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato di proporre immediato appello al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza.
Le opposizioni accusano il governo di dilettantismo, mentre per il Ministero una semplice questione procedurale non inficia la bontà della misura; via Veneto anzi rivendica i risultati ottenuti nel contenimento dei prezzi dei carburanti, in discesa - dice la nota del dicastero- e inferiori alla media europea.