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Conte scrive all'Avvenire: Pasqua come “passaggio” verso momenti più sereni

Forse ricorderemo questo 2020 - scrive il presidente del Consiglio - anche come "l'anno in cui, dopo aver attraversato la 'notte oscura', siamo risorti”

11 apr 2020
Conte scrive all'Avvenire: Pasqua come “passaggio” verso momenti più sereni

“Le scrivo nei giorni più difficili che la nostra storia recente ricordi, nel pieno della Settimana Santa, preludio a una Pasqua che rimarrà scolpita per sempre nelle nostre vite”. Questo l'incipit della lettera inviata al direttore di Avvenire dal premier Giuseppe Conte.

L’emergenza che stiamo vivendo “interpella le nostre coscienze, pone interrogativi profondi sul mistero della morte e della sofferenza, sul destino comune dell’uomo”. “Il prezzo che oggi si sta pagando è immenso. In termini di vite umane, prima di tutto”, continua facendo riferimento soprattutto alla popolazione più fragile e anziana. Poi dà merito al lavoro dei sacerdoti, impegnati a rinfrancare gli animi feriti. “La Chiesa italiana – ricorda - ha accompagnato la sofferenza del nostro popolo, contribuendo – con molte iniziative – a sostenere soprattutto i più deboli”, anche grazie a donazioni provenienti dall'otto per mille.

Conte, sottolineando il contributo del volontariato nel sostenere le fasce più fragili durante la crisi, esprime anche la sua gratitudine alla Chiesa "per aver compreso la dolorosa decisione di celebrare sine populo le liturgie". Il rispetto delle misure adottate dal Governo "è un gesto di responsabilità verso l'intero Paese". Delle parole del Papa "ricorderemo l'alto valore simbolico, che ha respinto la dispersione e la rassegnazione che iniziavano a maturare anche tra i sacerdoti e la comunità di fede". L'auspicio del premier "è che questi giorni difficili siano un 'passaggio' verso momenti più sereni". Forse ricorderemo questo 2020 anche come "l'anno in cui, dopo aver attraversato la 'notte oscura', siamo risorti”.


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