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Conti pubblici, il governo taglia il disavanzo di 7 miliardi e mezzo di euro

Spera di evitare la procedura d'infrazione europea. Anche il presidente Mattarella sostiene la manovra

di Francesca Biliotti
2 lug 2019

Il deficit 2019 cala di 7 miliardi e mezzo, grazie alle maggiori entrate registrate dalla legge di assestamento e al congelamento dei risparmi di Reddito di cittadinanza e Quota 100. Il pacchetto di risorse taglia-disavanzo è stato approvato dal Consiglio dei ministri per scongiurare in extremis la procedura europea. Tra maggiori entrate complessive, minori spese e anche al netto di maggiori spese, per 1,1 miliardi, l'assestamento alla fine ha messo sul piatto 6,1 miliardi di euro, cui si aggiungo altri 1,5 miliardi di accantonamenti dal reddito e dall'anticipo pensione che il governo blinda con un decreto ad hoc. Il ministero dell'Economia, in una nota, sottolinea che “i provvedimenti varati creano le condizioni per rendere ingiustificato l'avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia, senza penalizzare – aggiunge poi – l'impegno del governo a favore della crescita economica, della coesione sociale e della stabilità finanziaria del Paese, tutte priorità che verranno confermate anche nella prossima legge di bilancio 2020”. La manovra viene sostenuta anche dal presidente della Repubblica Mattarella che, in visita ufficiale in Austria dal presidente Van der Bellen, rispondendo alla domanda di un giornalista locale, ha ribadito come attualmente “le indicazioni siano rassicuranti, e non vi è motivo per aprire una nuova infrazione. In Italia i conti sono solidi e non c'è un'economia a rischio – ha aggiunto – anche se ovviamente i conti vanno tenuti sotto controllo”.


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