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Coronavirus, l'Emilia Romagna tenta anche la ricetta dematerializzata per ridurre gli spostamenti

Medico e paziente potranno evitare di vedersi. Record di morti, 109 in più, ma alcuni dati si riferiscono ai giorni scorsi

di Francesca Biliotti
20 mar 2020

Oltre alle nuove strette, per tentare di ridurre il più possibile gli spostamenti, l'Emilia-Romagna ha attivato il servizio di ricette mediche dematerializzate, ed è la prima regione a farlo. I pazienti ritireranno i medicinali anche senza l'attivazione del fascicolo sanitario elettronico: il medico trasmetterà il numero di ricetta elettronica che il paziente mostrerà in farmacia insieme al codice fiscale. Per chi ha attivato il fascicolo, mostrerà il simbolo del barcode sul cellulare. Tra le notizie date dal commissario per l'emergenza Sergio Venturi quella dell'attivazione di un ventilatore polmonare per più pazienti contemporaneamente, strumento messo a punto da un'azienda di Mirandola, che potrebbe rivelarsi fondamentale per moltiplicare i posti letto in terapia intensiva. E' già stato testato al Sant'Orsola di Bologna, e funziona. Nei dati odierni colpisce l'alto numero dei morti, 640 in totali, ben 109 in più di ieri, ma Venturi spiega che alcuni risalgono a giorni fa, la comunicazione da Parma e Reggio Emilia è arrivata solo oggi. I guariti sono 239 (62 in più). I positivi in Regione sono 5.968, 754 in più: sempre Piacenza col più alto numero di contagiati, 1.575 (147 in più), seguita da Parma con 979 (110 in più) e da Rimini, con 757 (66 in più). 250 a Forlì-Cesena (di cui 118 a Forlì, 6 in più rispetto a ieri, e 132 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri). Nelle Marche i test positivi sono saliti a 1.981, mentre quelli negativi sono 3.198. Il maggior numero di casi di positività sono nella provincia di Pesaro Urbino, che ha superato quota mille (1.099), seguita da Ancona (513) e Macerata (215). Il totale dei decessi è 137.


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