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Coronavirus, vertice del CCS in Prefettura a Rimini, Busetti: "Nessun caso in Romagna"

All'indomani dell'ordinanza della regione Emilia-Romagna il punto anche a Rimini in Prefettura dove si è riunito il Centro Coordinamento Soccorsi. Emanata intanto la circolare applicativa

24 feb 2020

All'indomani dell'ordinanza della regione Emilia-Romagna il punto anche a Rimini in Prefettura dove si è riunito il Centro Coordinamento Soccorsi. “Nessun caso di pazienti positivi al Coronavirus in Romagna e massima l'attenzione dell'Autorità Sanitaria per tenere monitorata la situazione e la sua evoluzione”. E' il quadro tracciato dal Direttore Sanitario dell'AUSL Romagna, Stefano Busetti, che ha ricordato la prassi d'azione per i cittadini: per chi abbia sospetto di aver contratto il virus o ne ravvisi i sintomi l'invito a non recarsi al Pronto Soccorso, ma a contattare il medico di base o il 118. Richiamo poi alle misure di massima igiene: dal lavarsi bene e spesso le mani, all'evitare contatti con chi abbia sintomi influenzali. Ha poi ribadito: nessuna sospensione delle attività sanitarie. Dal Prefetto Alessandra Camporota illustrata l'ordinanza regionale e la necessità di condividere le modalità di applicazione, in maniera uniforme, a tutela della salute, senza generare allarmismi, senza pregiudicare lo svolgimento delle attività economiche Coordinamento e informazione capillare ai cittadini: la chiede il Presidente della Provincia Riziero Santi. Coordinamento sulla base delle indicazioni che arrivano dalla Regione, invocato anche dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che ha evidenziato una situazione in divenire e dunque la necessità di calibrare interventi in relazione al momento, confermando l'intenzione della Regione di emanare una circolare interpretativa dell'ordinanza per agevolarne l'applicazione. Presenti anche le Forze dell'ordine, l'Ufficio scolastico Provinciale, la Protezione Civile, la Croce Rossa e il Volontariato di Protezione Civile e i Sindaci della Provincia. Proprio da loro, alcuni dubbi interpretativi sull'ordinanza, in particolare, sulle forme di aggregazione in luogo pubblico e privato per le quali sussista il provvedimento di sospensione.


E in giornata la Regione Emilia-Romagna ha emanato la circolare applicativa all'ordinanza:

Allegato al Decreto del Presidente della Regione n.16 del 24 Febbraio 2020.

Chiarimenti applicativi in merito all’Ordinanza contingibile e urgente n. 1 del Ministero della Salute, d’intesa con il presidente della Regione EmiliaRomagna, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid- 2019”


La lettera A dell’art. 1 comma 2 intende sospendere manifestazioni che determinino significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici e privati.

In questo senso sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali; si fa riferimento ad eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica, laddove esulino dall’ordinario esercizio delle attività stesse. Vanno pertanto incluse tra le attività da sospendere manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina) e attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc., ivi comprese le discoteche e le sale da ballo.

In via generale non sono invece ricomprese in tali attività quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida), gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.), e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazioni di persone.

Sono escluse da tale sospensione anche tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, ivi compresi i pubblici esercizi e le mense, ad eccezione di quelle richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc.) che pertanto saranno sospesi.

Sono escluse dalla sospensione le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone. Sono altresì escluse dalla sospensione le attività svolte da guide e accompagnatori turistici.

In via generale non sono sospesi gli ordinari mercati settimanali.

Una particolare attenzione va prestata alle attività di preminente carattere sociale. Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione, in via generale, attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e Centri diurni).

Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, anche in linea con le disposizioni adottate dalle diocesi della regione.

Non possono essere inclusi nella sospensione, in via generale, neppure i Centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività.

La lettera B dell’art.1 comma 2, tra l’altro, prevede la chiusura dei corsi professionali. Risulta in tal senso sospesa l’erogazione delle attività di formazione rivolte ad un gruppo classe, mentre i servizi per il lavoro erogati in forma individuale (quali colloqui di orientamento) potranno svolgersi regolarmente.

Resta facoltà delle autorità territorialmente competenti disporre ulteriori e specifiche prescrizioni, laddove necessarie in ragione di particolari esigenze delle comunità locali.


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