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Covid, Crisanti: "Chi ha fatto Johnson & Johnson è già scoperto dai rischi dell'infezione"

Report dell'Agenzia sanitaria dell'Emilia Romagna: a ottobre i vaccini hanno coperto al 90% il rischio di ricovero

di Francesca Biliotti
29 ott 2021
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti

L'andamento dell'epidemia “va monitorato con estrema attenzione – si legge nel monitoraggio settimanale dell'Istituto di Sanità e ministero della Salute – e se confermato potrebbe preludere ad una recrudescenza epidemica”. Si registra infatti un balzo dell'incidenza settimanale e dell'Rt di contagio, a 0,96. Eppure l'Italia in Europa è il Paese coi numeri migliori, dice il ministro Speranza. Secondo il virologo Crisanti, chi ha fatto il vaccino Johnson & Johnson a giugno è già scoperto dai rischi dell'infezione, e l'aumento dei contagi a suo dire avviene “perché ci allontaniamo dai sei mesi nei quali la maggior parte degli italiani si è vaccinata. Restano comunque protetti da eventuali complicazioni gravi”. Supera già quota 5000 l'incremento odierno (5.335), non avveniva da settembre; ospedalizzazioni ancora contenute, specie per le terapie intensive (+2 terapie intensive, 349 totali, +49 reparti ordinari, 2658 totali), e 33 decessi.



 Di vaccini parla anche l'ultimo report dell'Agenzia sanitaria regionale dell'Emilia Romagna. A ottobre, si legge, hanno coperto al 90% il rischio di ricovero; i non vaccinati, al contrario, rischiano di infettarsi 3,6 volte in più, e incorrono in probabilità di ricovero 5 volte maggiore, e aumentano di 14 volte il rischio di finire in terapia intensiva. In Regione sono 428 i nuovi positivi, l'incidenza è dell'1,5%; sostanzialmente stabili, rispetto a ieri, gli indicatori ospedalieri (32 in terapia intensiva, +1; 282 negli altri reparti Covid, -1); 4 decessi. 40 i casi in più a Rimini (32 sintomatici). Dal 1 novembre a Shanghai inizieranno le somministrazioni delle terze dosi di richiamo, mentre negli Stati Uniti nelle ultime due settimane i contagi sono calati del 20%, ad una media di 70mila al giorno, e le morti del 15%, circa 1400 al giorno. In 45 Stati il miglioramento è netto, mentre in altri restano focolai consistenti, in buona parte dovuti ai bassi tassi di vaccinazione.

Nel video le interviste al ministro della Salute Roberto Speranza, e l'intervento di Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute




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