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Donne e carceri, "Domani faccio la brava": convegno e mostra al Museo della Città

di Annamaria Sirotti
23 feb 2024

E' il tema del riscatto nel lavoro, che porta l'umanità in primo piano rispetto all'errore. “Domani faccio la brava. Donne e madri nelle carceri italiane”. Ci sono le fotografie di Giampiero Corelli al Museo Civico, 50 scatti e altrettante storie di donne: storie di sofferenza, ma insieme di speranza in una rinascita possibile, anche e proprio grazie ai programmi di formazione che il sistema carcerario offre. A dibattito ci sono le istituzioni, la politica, la società civile. La presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, la vice sindaca di Rimini Chiara Bellini, il sistema produttivo con Confartigianato Donna Impresa, la Direttrice del Carcere Palma Mercurio, fino al terzo settore con la Caritas.

E c'è la testimonianza coraggiosa di Donatella Marchese, imprenditrice ed ex carcerata. “14 mesi in una vita normale possono sembrare nulla - racconta - In un'esperienza carceraria è una vita intera, soprattutto perché io ero una vittima, perché ero colpevole di una truffa, ma fatta dal mio compagno. Ho vissuto questi mesi con molta difficoltà. Tu dal carcere non puoi fare più nulla. Sei all'interno di queste quattro mura, non sai la tua famiglia che cosa sta facendo, come sta vivendo, non puoi aiutarla. L'uomo la vive in maniera diversa; l'uomo in carcere aspetta la donna che gli porta di mangiare, che gli porta i vestiti. Noi donne in carcere invece abbiamo il pensiero dei figli, dei mariti che sono a casa, delle persone a noi care. E' molto più difficile viverla da donna, da madre".

La mostra allestita fino al 10 marzo è il frutto di un reportage durato due anni con racconti inediti delle detenute di tredici istituti penitenziari femminili italiani, che Corelli ha fissato, accanto alle foto, anche in immagine e voci nel cortometraggio di Massimo Salvucci. “Come fotoreporter – spiega Corelli - seguo le questioni sociali e soprattutto l'universo femminile. Il carcere è un luogo estremamente difficile da far venire fuori, perché è una situazione estremamente chiusa. La società non dà molto peso alle persone che vivono all'interno del carcere, soprattutto la parte femminile e io volevo dare voce a queste persone”.

Nel video, le interviste a Donatella Marchese a Giampiero Corelli, fotoreporter





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