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Federconsumatori Rimini: "Le ricadute per le famiglie saranno di 1900 euro annui"

Inflazione al 6% a luglio, aumenti ancora troppo alti nel Riminese. Urbinati chiede maggiore attenzione per i meno abbienti. Intanto è sempre alta l'attenzione sul caro carburante

di Silvia Pelliccioni
18 ago 2023
In collegamento il Presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati
In collegamento il Presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati

Se da un lato a luglio rallenta l’inflazione generale, attestandosi al 6%, dall’altro rimangono troppo alti i prezzi dei prodotti essenziali, aumentati mediamente di oltre il doppio. “Una dinamica pericolosa quella che si è innescata – scandisce Federconsumatori Rimini – che nasconde speculazioni improprie. Con l'inflazione a questi livelli le ricadute, secondo le stime dell'Osservatorio, sulle famiglie riminesi sono pari a 1900 euro annui. 

"L’impatto è più pesante per le famiglie con bassi redditi, - dice il Presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati - il caro prezzi non è uguale per tutti: sono le famiglie meno abbienti a subire in maniera più forte e in molti casi insostenibile le conseguenze degli aumenti. È necessario, pertanto, che il Governo rivolga lo sguardo e l’attenzione a queste famiglie, operando un incremento del potere di acquisto specialmente delle famiglie a reddito fisso, una detassazione dei salari e rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale. A ciò va aggiunto proprio al rientro dalle vacanze il caro carburante, che anche in ragione della non proroga di sterilizzazione della accise da parte del Governo ha fatto schizzare la benzina oltre i due euro al litro e a nulla è valsa l’esposizione dei prezzi da parte dei distributori".

Taglio delle accise che però non è la soluzione ottimale per il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: “Costerebbe un miliardo al mese, 12 miliardi l'anno" – ha detto - Il governo ha invece utilizzato questi fondi "per tagliare due volte il cuneo fiscale" e ha intenzione di farlo ancora con la prossima legge di Bilancio”. Per Urso, che non ritiene così tragica la situazione sul caro benzina, l'aumento dei prezzi è colpa delle scelte dell'Opec, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia, che – ricostruisce - ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile".

Strali all'azione dell'Esecutivo arrivano intanto da Matteo Renzi: "Il costo della benzina aumenta anche perché il governo Meloni ha aumentato le accise rispetto al governo Draghi. Questa è la verità. E lo ha fatto - scrive su Twitter il leader di Italia Viva - mentre stanziava 890 milioni di euro a favore delle società di serie A”.

"Dal 1 ottobre al 31 dicembre", ricorda comunque il ministro Urso - partirà il "trimestre anti-inflazione" che vedrà "prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel carrello della spesa".





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