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Francia: niente estradizione degli ex militanti di sinistra in Italia

Per l'avvocata degli imputati "applicati i principi superiori del diritto"

29 giu 2022
Corte d'Appello di Parigi (wikipedia)
Corte d'Appello di Parigi (wikipedia)

La Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello di Parigi ha deciso di negare l'estradizione richiesta dall'Italia per i 10 ex militanti di sinistra arrestati nell'ambito dell'operazione “Ombre rosse” nell'aprile 2021, tra cui l'ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Calabresi. Con lui Enzo Calvitti (ex Br), Narciso Manenti (ex membro dei 'Nuclei armati per il contropotere territoriale'), Giovanni Alimonti (ex Br), Roberta Cappelli (ex Br), Marina Petrella (ex Br), Sergio Tornaghi (ex Br), Maurizio di Marzio, Raffaele Ventura (ex Formazioni Comuniste Combattenti), Luigi Bergamin (ex Proletari Armati per il Comunismo).

Il rispetto della vita privata e familiare e quello del giudizio di contumacia, previsti dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, a sostegno della sua decisione, ha spiegato il presidente. Ad ascoltare la decisione della Chambre de l'Instruction, c'erano tutti gli italiani condannati e fuggiti in Francia, ad eccezione del più anziano, Giorgio Pietrostefani, di 78 anni.

Per Irène Terrel, storica legale degli ex terroristi italiani rifugiati in Francia, nella sentenza di oggi  "sono stati applicati i principi superiori del diritto", con riferimento al rispetto della vita personale, privata e della salute degli imputati e alle controverse norme del processo in contumacia.

Nell’aprile dello scorso anno si era intensificato il dialogo tra i due governi per avviare il trasferimento dei diversi ex terroristi che avevano trovato rifugio in Francia nel corso degli ultimi decenni. Era la protezione istituita a metà degli anni Ottanta con l’introduzione della cosiddetta "Dottrina Mitterand", voluta da presidente socialista francese nel 1985. L’anno scorso erano stati spiccati dieci mandati d’arresto, che sembravano chiudere definitivamente l’epoca dell’opacità di Parigi nei confronti di soggetti già condannati in Italia per reati di terrorismo.





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