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Green Economy: male rinnovabili e emissioni gas serra, bene riciclo e bio

di Annamaria Sirotti
7 nov 2023

Più ombre che luci, su una Green Economy che arranca in Italia. Bollino nero per le emissioni di gas serra, addirittura aumentate del 2% in 2 anni – per ragioni climatiche e di rallentamento dell'economia. Un ritardo causato non da quelli che sono considerati grandi emittitori, ma da trasporti, edifici, agricoltura, piccole imprese. In Dal 2005 una riduzione del 17%, ben lontano dal target europeo del 43,7% entro il 2030. Crescita nelle rinnovabili, ma troppo lenta. Rispetto all'obiettivo dei 10-12 Gwatt di nuovi impianti l'anno, si arriva a soli 3 Gwatt nel 2022, al di sotto di Germania, Francia, Spagna, tra fotovoltaico ed eolico. Trasporti ancora nel mirino: troppo poche le auto elettriche: 32mila nei primi 6 mesi del 2023, in coda ai grandi paesi europei. Per l'86% lo stivale ancora viaggia a benzina e diesel. Meglio l'economia circolare, con quote di riciclo: al 72%, sopra la media europea del 58%. Ma cala il tasso di utilizzo di materia proveniente dai rifiuti al 18,4%. Passi in avanti, invece, per l'agricoltura bio, non tanto sul mercato interno, quanto sull'export. Carenze che il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, definisce gravi anche sul fronte delle zone naturali tutelate dalla direttiva Habitat: l'Italia scende al diciannovesimo posto come zone protette nell'Unione. “Quindi in totale problemi e difficoltà ed è un peccato – dice Edo Ronchi - perché i dati e gli studi mostrano come la Green Economy potrebbe essere uno dei principali motori di rilancio dell'economia italiana degli investimenti e dell'occupazione perché ormai è chiaro che l'economia di domani dovrà essere una Green Economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa”.

Nel video, l'intervista al Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi




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