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Nuovo decreto: nel "green pass" riconosciute solo le vaccinazioni approvate dall'Unione Europea

22 apr 2021
Mario Draghi
Mario Draghi

Il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al decreto per le riaperture dal 26 aprile è terminato. Il provvedimento prevede che sarà mantenuto almeno fino al primo giugno il coprifuoco alle 22. Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un'ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle ore 23. Sarà possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno. La Lega ha annunciato in Consiglio dei Ministri che si asterrà sul voto sul decreto. Il nuovo decreto legge Covid sarà valido dal 26 aprile al 31 luglio.

Il decreto prevede l'introduzione, sul territorio nazionale, dei "green pass", comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il coronavirus, l'avvenuta guarigione, o l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Consentirà di spostarsi da una Regione all'altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni, a partire dal 26 aprile. "Le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell'Unione europea - si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri - sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell'Unione europea". 




Ha diritto al certificato verde in Italia:
• chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto)
• chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione)
• chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)"

Dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone al posto di 2.

Per quanto riguarda la scuola "dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%.". Viene quindi aumentato dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni. Per le università il dl prevede che "dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno".

Per quanto riguarda cinema, teatri, sale concerto e live club, in relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti che li ospitano, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all'aperto o al 50% della capienza, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.




È possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima dell'1 giugno. Per tali eventi, e tenuto conto delle caratteristiche dei siti, è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di 1.000 spettatori per gli impianti all'aperto o di 500 per quelli al chiuso. 

Previsto un 'tagliando' al decreto legge a metà maggio, per valutare la sussistenza di presupposti per allentare eventualmente le misure nel caso che i dati epidemiologici lo permettano. 

Il varo del nuovo decreto è stato anticipato da una riunione pre-Consiglio dei ministri lunga un'ora e piuttosto animata ha segnato lo scontro nel governo sul nodo del coprifuoco. Uno scontro che ha visto la Lega in prima linea per prolungare l'orario del coprifuoco dalle 22 alle 23. E alla fine è stato lo stesso premier Mario Draghi a stoppare la modifica al coprifuoco decisa nell'ultima cabina di regia. E, secondo più di un ministro presente, il capo del governo avrebbe mostrato anche una certa irritazione sul cambio di linea, sul coprifuoco, rispetto a quanto già stabilito collegialmente. Sul mantenimento del coprifuoco alle 22 si erano già espressi favorevolmente i ministri di Pd, M5S e Leu. Il Cdm, slittato oltre le 18, alla fine ha confermato sostanzialmente la bozza del decreto riaperture, incluso il "no" ai ristoranti al chiuso la sera a maggio e all'anticipo di uno slittamento dell'orario del coprifuoco. Ed è a quel punto che la Lega ha annunciato la sua astensione sul provvedimento.





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