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Ok del Parlamento europeo a gas naturale e nucleare nella Tassonomia europea; maggioranza italiana spaccata

8 lug 2022
Ok del Parlamento europeo a gas naturale e nucleare nella Tassonomia europea; maggioranza italiana spaccata

Mercoledì 6 luglio il Parlamento europeo, riunito in plenaria, rigettando la proposta di emendare l’atto delegato della Commissione Europea, ha dato il suo via libera alla Tassonomia della Finanza Sostenibile che include anche gas naturale e nucleare. La “Tassonomia europea” è una lista delle attività economiche ritenute sostenibili e quindi da incentivare; una etichetta quindi per attirare più investimenti privati. Se entro l'11 luglio anche il Consiglio, che rappresenta i Paesi membri, non si opporrà, la Tassonomia entrerà in vigore il 1° gennaio 2023.

Sul voto si è spaccata la maggioranza Ursula, ma anche quella italiana che sostiene il governo Draghi. Tra gli italiani Pd, M5S e Verdi hanno votato per il rigetto, mentre Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Italia Viva hanno votato contro la proposta di emendamento. “L'inserimento del gas e del nucleare nella tassonomia europea è una scelta razionale, una scelta che ha fondamenti economici e anche scientifici. Un colpo all'ideologia ambientalista, che in questo momento avrebbe fatto il gioco della Russia”, ha dichiarato in una nota Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia. Che aggiunge: “Il gas e il nucleare sono risorse per accompagnare la transizione e per renderci autonomi. Questa tassonomia renderà più agevoli gli investimenti in queste fonti, importanti insieme alle rinnovabili". Decisione che trova il plauso anche del segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova: “Se la priorità è quella, giustamente, di una rapida fuoriuscita dai combustibili fossili, come riporta l'UNECE, la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite, non sarà possibile raggiungere la decarbonizzazione completa entro il 2050 senza l'utilizzo del nucleare". Per senatori e senatrici M5S delle commissioni Ambiente e Politiche Ue è invece “un grave, pesante, passo indietro. Non si possono considerare sicure e sostenibili fonti energetiche come gas e nucleare. Non nel 2022. Con questa decisione si rischia di minare il progresso, ostacolando le vere fonti energetiche verdi, pulite".

Fra le voci più critiche, quella di Greenpeace che ha subito annunciato un'azione legale contro la Commissione europea e la presentazione di una richiesta formale di revisione interna. In caso di esito negativo, Greenpeace porterà la causa alla Corte di Giustizia europea. Ariadna Rodrigo, della campagna Finanza sostenibile di Greenpeace UE, ha dichiarato: “È oltraggioso etichettare il gas fossile e il nucleare come "verdi" e far fluire così più denaro verso le casse che finanziano la guerra di Putin in Ucraina. Per questo continueremo a opporci in tribunale. Le vergognose trattative interne alla Commissione europea influenzate dalle lobby dei combustibili fossili e del nucleare non basteranno. Siamo ispirati dalle attiviste e dagli attivisti per il clima che questa settimana si sono riuniti a Strasburgo, e siamo fiduciosi che i tribunali annulleranno questo tentativo di greenwashing sostenuto dalla politica, in quanto si tratta di una chiara violazione delle leggi dell'Unione europea”.

Diversi i paletti posti ai nuovi investimenti sul gas per farli rientrati nella Tassonomia: dovranno infatti sostituire tecnologie a maggiore intensità carbonica, con una riduzione effettiva di emissioni di almeno il 55%; dovranno mantenere un'intensità carbonica inferiore a 270 g CO2/kWh; ed entro il 2035 dovranno prevedere il passaggio a combustibili sostenibili.





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