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Ricettazione di opere d'arte: indagata un'antiquaria residente a Rimini

La vicenda ha inizio 46 anni fa, nella notte tra il 29 e il 30 maggio del 1978 quando il quadro 'Ritratto di fanciulla' attribuito a Romanelli fu rubato dal castello del marchese Innocenzo Patrizi Montoro di Castel Giuliano in Bracciano

17 mar 2024
Ricettazione di opere d'arte: indagata un'antiquaria residente a Rimini

E' seguendo le tracce di un "ritratto di fanciulla" del '600, sparito da un castello 46 anni fa e ricomparso nelle disponibilità di un antiquario di Milano, che il sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide Ercolani, ha iscritto una nota antiquaria 50enne di Bologna, residente a Rimini, nel registro degli indagati per il reato di ricettazione. La vicenda ha inizio 46 anni fa, nella notte tra il 29 e il 30 maggio del 1978 quando il quadro fu rubato all'interno del castello del marchese Innocenzo Patrizi Montoro di Castel Giuliano in Bracciano (Roma). All'interno della castello della casata che stando al Siusa (sistema informativo della soprintendenza archivistica) risale al 1750, fu rubato tra le altre cose anche il dipinto olio su tela (53 cm) 'Ritratto di fanciulla' attribuito a Romanelli, detto il Raffaellino. Sulla provenienza di quel dipinto, l'anno scorso ha chiesto un accertamento ai carabinieri del nucleo tutela beni culturali di Ancona e poi di Roma un antiquario di Milano che aveva appena acquistato a Rimini l'opera. E' emerso così l'autenticità del "Ritratto di fanciulla" e la sua provenienza delittuosa. I successivi accertamenti hanno poi condotto all'identificazione del commerciante d'arte antica che aveva venduto l'opera all'antiquario di Milano. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Rimini, hanno quindi perquisito il domicilio dell'antiquaria di Rimini rinvenendo reperti archeologici e un mezzo busto d'avorio di Beatrice di Sardegna e un dipinto raffigurante San Pietro rubato a Firenze all'interno di Palazzo Martelli all'epoca in cui era ancora di proprietà del Seminario Maggiore di Firenze, poi trasformato in museo statale.





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