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Sammarinese sfregia un amico: la Procura appella domiciliari e chiede carcere

Assieme a lui un 41enne di Rimini

21 gen 2024
Tribunale di Rimini. Immagine di repertorio
Tribunale di Rimini. Immagine di repertorio

Per la Procura della Repubblica di Rimini gli autori dell'aggressione della notte della Befana devono tornare in carcere perché pericolosi. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha infatti presentato appello contro la decisione del tribunale di concedere i domiciliari ai due uomini, un 35enne di San Marino e un 41enne di Rimini, che la sera del 5 gennaio scorso dopo una lite erano stati arrestati dalla Polizia di Stato con l'accusa di aver sfregiato un amico con una bottiglia rotta.

Dopo l'interrogatorio di garanzia in cui entrambi hanno ammesso di aver fatto uso di cocaina, il Gip del Tribunale di Rimini aveva convalidato l'arresto avvenuto "quasi in flagranza", disponendo la detenzione cautelare ai domiciliari. I due arrestati, secondo le indagini, avrebbero causato lesioni al volto ad un 38enne, loro amico, durante una lite scatenata per la gelosia nei confronti di una donna.

Le contestazioni vanno dall'accusa di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso a quelle di lesioni gravissime. La vittima, ha infatti rischiato di morire a causa del taglio dell'arteria temporale.

La Procura ha quindi presentato appello esprimendo parere contrario alla detenzione domiciliare chiedendo la detenzione in carcere. Inoltre il sostituto procuratore Ercolani ha conferito incarico per appurare se le lesioni causate alla vittime era tali per cui da cagionarne la morte o lo sfregio permanente del volto.





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