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Simboli elettorali, finora 61 i contrassegni depositati al Viminale

C'è tempo fino a domani alle 16. Non si placa la polemica contro Silvio Berlusconi, mentre Matteo Salvini lancia il suo "Credo"

13 ago 2022

Finora sono 61 i simboli elettorali depositati al Viminale per le elezioni politiche del 25 settembre. Aperta anche la terza bacheca per contenerli. Continua la processione di contrassegni originali, accanto ai partiti già conosciuti e presenti in Parlamento: c'è “Esseritari”, seguito dal “Movimento tecnico per la pace”. C'è tempo fino a domani alle 16 per depositarli. Intanto nella riunione della direzione del Partito Democratico, il segretario Enrico Letta è tornato sulla polemica innescata da Silvio Berlusconi, che ha ipotizzato le dimissioni del presidente Mattarella nel momento in cui dovesse entrare in vigore l'elezione diretta del capo dello Stato. Dopo l'applauso tributato al presidente della Repubblica, Letta ha parlato di “drammatico errore della destra”, poi ha ribadito il suo impegno su lavoro e tasse. Pensiero condiviso da Lucia Azzolina, Impegno Civico. Insiste Giorgia Meloni, “gli italiani hanno il diritto di eleggere direttamente il capo dello Stato – scrive su Facebook – e di scegliere da chi farsi governare, per porre fine ai giochi di Palazzo”. Matteo Salvini lancia invece la sua personale campagna elettorale, con una parola chiave, apparsa in quattro luoghi simbolo, “Credo”. “Credo – scrive nella sua lettera aperta – è un atto di fede laica, un messaggio rivoluzionario in un'epoca di sfiducia e perdita di sicurezze”. E snocciola gli obiettivi della Lega, dalla flat tax, all'Iva zero su beni di prima necessità, dallo stop agli sbarchi e alla legge Fornero all'indipendenza energetica.

Nel video gli interventi di Enrico Letta, segretario Partito Democratico, e di Lucia Azzolina, Impegno Civico





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