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Tenacia romagnola: le imprese alluvionate ripartono anche senza aiuti

Il dato emerge da un'analisi di Confindustria presentata al Romagna Business Matching a Cesena

di Mauro Torresi
18 ott 2023

Romagnoli gente tenace, senza paura di rimboccarsi le maniche e ripartire. Vale anche per gli imprenditori che, nonostante la mancanza di ristori, sono riusciti comunque a riavviare le attività dopo l'alluvione. Il dato emerge da un'analisi del Centro studi di Confindustria Romagna che, a cinque mesi dalla catastrofe, ha effettuato una ricognizione sulle aziende associate (e danneggiate) nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena.

Una cinquantina le imprese intervistate – corrispondenti al 40% di quelle colpite – nella manifattura e nei servizi. La quasi totalità ha ripreso la propria attività e solo il 3% non ha potuto riavviare la produzione. Chi non è riuscito a tornare a pieno regime conta comunque di farlo al massimo in sei mesi. Oltre otto imprese su 10 spiegano di non aver ricevuto alcun tipo di rimborso; solo il 17% ha ottenuto risarcimenti tramite assicurazioni ed enti camerali.

La speranza non manca, tanto che l'80% afferma di voler mantenere gli investimenti previsti. Notizie positive anche per i lavoratori, perché solo l'11% delle ditte ipotizza di dover accedere, nei prossimi mesi, alla cassa integrazione. I dati - presentati durante l'evento Romagna Business Matching a Cesena – sono “confortanti” per il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi, che ora auspica lo “sblocco dei ristori per il fermo produttivo”. “Non possiamo lasciarle sole”, aggiunge Giovanni Baroni, vice presidente di Confindustria. “Hanno dato ancora una volta prova della loro forza e del loro grande cuore”.






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