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Venturi ripensa al lockdown: “Non si può chiudere un intero Paese quando non ce n'è alcun bisogno”

Grande rispetto, da parte dell'ex Commissario, per le decisione prese nei mesi scorsi, ma, osserva, "dobbiamo imparare da ciò che è accaduto"

6 giu 2020
Venturi ripensa al lockdown: “Non si può chiudere un intero Paese quando non ce n'è alcun bisogno”

L'ex commissario straordinario per l'emergenza in Emilia-Romagna, Sergio Venturi, torna in diretta e, sollecitato dai 'Giovani Democratici', torna anche sui suoi passi riguardo alla lunga chiusura forzata di tutte le attività. “Il lockdown? Se dovessi rifarlo domani, non lo rifarei come l'abbiamo fatto”, dice durante la lunga conferenza, aggiungendo che “non si può chiudere un intero Paese quando non ce n'è alcun bisogno". Parole che, con il senno del poi, fanno un certo effetto. “Sono più efficaci lockdown mirati — ha detto Venturi — in alcuni focolai particolarmente aggressivi”. Insomma, per l’ex assessore alla Sanità di Bonaccini “conviene intervenire nel piccolo, questa è la lezione che abbiamo imparato quest’inverno”. C'è dunque il rammarico di non includere una parte del Piacentino nella zona rossa della vicina Codogno, primo focolaio conclamato dell’epidemia in Italia. Mentre “di Rimini e Medicina sono state decisive per evitare che diventassimo una seconda Lombardia”, ha rivendicato l’ex commissario. Insensata invece la chiusura totale nelle regioni con pochi casi: “ Disturbare il regolare interscambio tra le regioni del Sud mi è sembrato un po’ eccessivo”. Ora l'obiettivo è quello di presentarsi 'puliti' in autunno, “vorrei che ci arrivasse anche la Lombardia, in modo da farci trovare preparati ad una eventuale ricomparsa del virus". Ma non tutto è di certo da buttare: “Ho molto rispetto delle decisioni prese in quelle settimane, da chiunque. Lo ha fatto – ha riferito Venturi - non immaginando di prendere decisioni sbagliate. Ma sarebbe tragico se non imparassimo da ciò che è accaduto”.


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