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Gaza: Israele ignora l'ordine di fermare l'offensiva su Rafah, deciso dalla Corte internazionale di Giustizia

Cessate il fuoco attualmente improbabile anche in Ucraina, nonostante le indiscrezioni circa una eventuale disponibilità al negoziato di Putin

24 mag 2024
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Mentre si scalda la situazione intorno a Taiwan – dove in prospettiva si gioca la partita cruciale -, a Gaza il cessate il fuoco resta un miraggio. C'era grande attesa, oggi, per la pronuncia della Corte internazionale di giustizia; che su richiesta del Sudafrica ha ordinato infine allo Stato Ebraico lo stop all'offensiva su Rafah e la riapertura dell'omonimo valico. Carta straccia, per l'Esecutivo Netanyahu. La risposta è arrivata pochi minuti dopo, con report di un pesante bombardamento su una zona centrale della città palestinese.

Radicale, come di consueto il Ministro Ben Gvir; che ha auspicato l'occupazione di Rafah, giudicando “irrilevante” l'ordinanza, e “antisemita” la Corte dell'Aja. La cui decisione – per ovvi motivi – è stata invece salutata con favore da Hamas. Ignorata tuttavia l'altra statuizione: “il rilascio immediato ed incondizionato degli ostaggi”. E ciò nel giorno del ritrovamento dei corpi di 3 persone uccise il 7 ottobre. In un simile scenario parrebbe da escludere una tregua imposta per via giudiziaria.

Da decifrare invece il quadro della crisi ucraina; alla luce della recente accelerazione sul piano comunicativo. Il Cremlino sarebbe pronto ad un cessate il fuoco che riconosca “le attuali linee del campo di battaglia”. Ad annunciarlo nientemeno che la Reuters, che ha citato 4 fonti con accesso all'entourage presidenziale. Putin – stando a quanto riportato - avrebbe espresso la propria frustrazione per quelli che considera tentativi sostenuti dall'Occidente di ostacolare i negoziati. “Solo una speculazione basata su fonti anonime”, ha subito commentato un alto funzionario UE sentito dall'ANSA.

A stretto giro la precisazione dello stesso leader russo; ha dichiarato come la fine del conflitto sia possibile solo sulla base della bozza d'accordo discussa ad Istanbul nel 2022. Caustico, poi, Putin quando ha chiesto quali siano le autorità legittime ucraine con nel quali eventualmente negoziare; e ciò dopo lo slittamento delle elezioni. Dall'altra parte Kuleba ritiene sia intenzione di Mosca far deragliare il vertice che si terrà in Svizzera a giugno. Si susseguono, in queste ore, le prese di posizione. Inquietante quella di Orban: da subito favorevole ad un appeasement con la Russia. Secondo il Premier ungherese a Bruxelles sarebbero in corso preparativi per “l'entrata in guerra dell'Europa”.





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