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Il ricatto del grano, Putin mette fine all'accordo

"A pagare il prezzo saranno centinaia di milioni di persone" ha avvertito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres

18 lug 2023
@RUFMIN - RUSSIAN FOREIGN MINISTRY
@RUFMIN - RUSSIAN FOREIGN MINISTRY

La Russia ha deciso di non rinnovare l'accordo sul grano. L'annuncio è arrivato dal Cremlino, nell'ultima giornata prima della scadenza dell'intesa che un anno fa scongelò le esportazioni via mare di cereali dall'Ucraina in guerra. Ma anche - e potrebbe non essere un caso anche se Mosca nega - poche ore dopo l'attacco al ponte di Crimea. "Sfortunatamente la parte di questi accordi relativa alla Russia non è stata ancora attuata, quindi la sua validità è terminata", ha dichiarato il portavoce di Putin, aggiungendo però anche che "non appena la parte russa degli accordi sarà soddisfatta, la Russia ritornerà immediatamente all'attuazione dell'intesa".

Da tempo Mosca minacciava di ritirarsi dal patto sul grano sostenendo che "gli ostacoli" alle sue esportazioni di cereali e di fertilizzanti non fossero stati rimossi come concordato in un accordo parallelo a quello sul grano ucraino. Ora l'annuncio del Cremlino preoccupa il mondo intero, aumentando i timori per la sicurezza alimentare globale. "A pagare il prezzo saranno centinaia di milioni di persone che affrontano la fame e i consumatori che stanno affrontando una crisi globale del costo della vita", ha avvertito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Dure critiche a Mosca sono arrivate anche da Londra, Parigi, Berlino, da Washington - che ha parlato di "un atto di crudeltà" - e dall'Ue, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha definito "cinica" la decisione del governo russo.





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