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Israele: famiglie di ostaggi a Gaza fanno irruzione alla Knesset chiedendo interventi urgenti

Cresce la pressione su Netanyahu, anche a livello internazionale. A Bruxelles via libera “di principio” ad una missione UE nel Mar Rosso, dove oggi gli Houthi hanno rivendicato un nuovo attacco ad un cargo USA

22 gen 2024

“Non vi faremo respirare fino a che i nostri figli non torneranno a casa”. Dopo mesi di angoscia, è infine esplosa la rabbia di dozzine di famiglie di ostaggi. Che hanno fatto irruzione questa mattina alla Knesset - durante la Commissione finanze -, invocando un radicale cambio di rotta; affinché siano realmente le vite dei loro cari, la priorità. Da ieri sera proteste nei pressi della residenza di Netanyahu; che ha infine annunciato “una proposta” sulle persone rapite, pur non entrando nei dettagli. Posto l'accento piuttosto sulla mancanza – ha detto – di una iniziativa “sincera” da parte di Hamas. Politica in fermento, nello Stato Ebraico; con l'annuncio, da parte dei laburisti, della prima mozione di sfiducia al Premier dall'inizio delle ostilità. Il sostanziale assegno in bianco, a seguito dello choc del 7 Ottobre, pare insomma un ricordo. Nessun apparente cambio di strategia, invece, da parte di Tsahal a Gaza. Dove il bilancio delle vittime palestinesi avrebbe ormai superato quota 25.000. E anche il numero dei caduti tra le fila dell'esercito inizia a farsi significativo; negli aspri combattimenti tra le macerie. Nel mirino da tempo Khan Younis, “santuario” dei gruppi armati. Zona di guerra anche l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa: circondato – stando a fonti locali – dai carri armati; e ciò nonostante sia segnalata la presenza di migliaia di sfollati, ormai senza più un luogo dove fuggire. Situazione che pesa su Israele a livello internazionale: dall'Estero vicino – viste le prese di posizione di un Paese certo non ostile, come la Giordania –, all'Unione Europea. Prima dell'odierno Consiglio Affari Esteri Borrell era stato chiaro: si sta suscitando “odio per generazioni”. Una chimera, però, la soluzione a “due Stati”, più volte sollecitata. Visto anche quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri israeliano. Katz avrebbe infatti rilanciato l'idea di un'isola artificiale davanti a Gaza; ventilando l'ipotesi – sostengono fonti europee – che in tale luogo possano andare a vivere i palestinesi della Striscia. Sentito anche il rappresentante dell'ANP, che ha invocato un cessate il fuoco e sanzioni contro Netanyahu. A Bruxelles focus anche sulla crisi nel Mar Rosso; la conseguenza di forse maggior impatto – da un punto di vista economico - dell'attuale caos mediorientale. Come risposta alle incursioni degli Houthi Italia, Francia e Germania hanno proposto una missione “difensiva” a tutela del traffico marittimo. Tajani ha parlato di un “sostanziale via libera”, oggi; ad avviso di Roma l'iniziativa potrebbe innestarsi sull'attuale missione militare nello stretto di Hormuz.





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