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Nato: il vertice di Vilnius avvicina Kiev all'alleanza, dal G7 garanzie di sicurezza

La corrispondenza di Fabio Fantozzi de La Presse

12 lug 2023
La corrispondenza di Fabio Fantozzi de La Presse
La corrispondenza di Fabio Fantozzi de La Presse

L’Ucraina è più vicina alla Nato che mai. Il bilancio del vertice dell’Alleanza atlantica qui a Vilnius lo trae il segretario generale, Jens Stoltenberg, accogliendo il presidente ucraino Zelensky. “Oggi ci incontriamo alla pari – ha affermato il leader Nato – ma non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui ci incontreremo come alleati". E l’avvicinamento passa per un percorso concreto di Kiev verso la Nato, anche se non c’è stato l’invito all’adesione come sperava il leader ucraino e il fronte dei baltici e della Polonia. Il primo punto è stato il Consiglio Nato-Ucraina, un forum che può essere convocato da Kiev in caso di crisi, che si è riunito oggi per la prima volta con Zelensky.

C’è poi l’assistenza a lungo termine per adeguare gli standard militari ucraini a quelli della Nato, e infine la soppressione del piano Map che accorcia il processo di adesione quando sarà. Dopo le parole sferzanti e la delusione di ieri di Zelensky, oggi il presidente ucraino ha detto di voler stare sulla stessa lunghezza d’onda con gli alleati Nato e di comprendere che l’ingresso nell’Alleanza sarà a guerra finita. Anche se ha voluto chiedere dettagli sulle condizioni che gli alleati hanno chiesto per aderire alla Nato. Se dunque non è questo il tempo per l’adesione, che sarebbe troppo rischiosa per l’Occidente, una grossa spinta è arrivata dal G7, Ue compresa, che si è impegnata in una dichiarazione congiunta a fornire “garanzie di sicurezza a lungo termine contro qualsiasi aggressione che potrebbe verificarsi”, ha sottolineato il presidente Biden. Kiev, insomma, a cui sono state promesse nuove armi, compresi i missili a lungo raggio dalla Francia, può dirsi soddisfatta. Ora l’obiettivo è avanzare nella controffensiva e spingere Putin alla trattativa.

Fabio Fantozzi 
La Presse





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