Molto forti le parole di ieri del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, che si accanisce contro l'Europa occidentale dichiarando: “Li odio tutti. Sono dei bastardi e degenerati. Farò di tutto per farli sparire”. La durezza inaspettata delle dichiarazioni scritte sul profilo Telegram di Medvedev, che quasi supera quella di Putin, mette in allerta anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che le giudica “gravissime e pericolose” perché “allontanano dalla pace”.
In un momento così delicato, tra bombardamenti, macerie e strade vuote, continuano a camminare le malattie dovute dall'inquinamento delle acque. Contaminate da rifiuti, sepolture e le scarse condizioni igieniche dei rifugiati, sta dilagando l'allarme colera. “la città di Mariupol è sull'orlo dell'epidemia esplosiva di colera: sta letteralmente annegando nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall'arrivo del caldo” dichiara il vicesindaco Sergei Orlovio. Il pericolo di epidemia sembra essere momentaneamente circoscritto nella città, che si prepara, grazie all'aiuto dell'OMS a preparare e distribuire vaccini.
A ridare speranza è stata la foto di Valerie, una studentessa ucraina che ha “sfilato” davanti alla sua ex scuola, distrutta dai bombardamenti russi lo scorso febbraio. Indossando un abito da ballo di colore rosso, la studentessa di Kharkiv ha camminato sulle macerie dell'edificio che doveva ospitare in questi giorni la festa di fine anno prima della “maturità”. Dopo più di 100 giorni dall'inizio dei bombardamenti, questa foto diventata virale sul web, ha fatto ricordare a molti le parole di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”. Valerie aveva atteso da tempo il grande giorno e ha voluto ugualmente prepararsi a festa, mandando un messaggio di speranza che porta il colore rosso tra tante macerie grigie.
