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Zelensky e Sunak: "Promesse del G7 importanti, ma non possono sostituire l'ingresso nella Nato”

di Monica Fabbri
12 lug 2023

"Dai colloqui di oggi capisco che le condizioni necessarie per l'ingresso nella Nato saranno raggiunte quando ci sarà la pace in Ucraina". Così Zelensky, in conferenza stampa con il segretario generale della Nato Stoltenberg. "Le promesse del G7 – afferma - non possono sostituire l'ingresso nella Nato come Stato membro”. Per Kiev quella di Vilnius è stata una doccia fredda, che ha visto deluse le speranze su un calendario chiaro per l'ingresso nell'Alleanza, “l'invito sarà esteso – ha detto ieri Stoltenberg - quando "ci saranno le condizioni". Ma oggi ha anche aggiunto: “Ucraina vicina alla Nato mai come ora”.

L'Allenaza viene accusata da Kiev di assurdi rinvii, “sconosciute – dice il ministro degli esteri ucraino Kuleba - le condizioni per aderire”. Pragmatico il commento del ministro degli Esteri Tajani: “La decisione di far entrare l'Ucraina nella Nato di fatto c'è, il punto è quando. La pace – aggiunge - non può prescindere dal fatto che i soldati russi lascino il paese. Noi vogliamo che gli ucraini riescano a riconquistare parti importanti del loro territorio". Proprio sulle garanzie di sicurezza nel suo cammino verso la Nato intende discutere Zelensky con i partner dell'Alleanza.

Lo ha puntualizzato oggi, seconda giornata del summit, che lo vede impegnato in diversi incontri, con Biden e il cancelliere tedesco Scholz. “Ci aspettiamo – dice - buone notizie sulla protezione delle vite e la nostra difesa".

E mentre il vertice si avvia alla conclusione, si fanno sempre più minacciosi gli avvertimenti di Mosca: "Il vertice Nato – dice Medvedev - avvicina la Terza Guerra Mondiale". Il consigliere per gli affari europei della Casa Bianca Amanda Sloat, riferendosi alla Russia, cita i Rolling Stones: “Il tempo non è dalla sua parte". Lo dimostrerà – spiega - il piano di impegno a lungo termine per la sicurezza dell'Ucraina che l'Occidente adotterà oggi”. A raffreddare gli entusiasmi il primo ministro britannico Sunak, che ritiene le garanzie di sicurezza promesse dal G7 "importanti", ma “non bastano”, d'accordo quindi con Zelensky nel sostenere che "non possono sostituire" l'adesione di Kiev alla Nato.





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