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Canti a Ginevra, verso la Conferenza sull'Acqua 2023. Allo studio progetti per l'autonomia idrica

Riunione preparatoria con le Regioni UNECE. Nell'intervento, Canti mette a fuoco gli effetti dei cambiamenti climatici e della siccità. Studio di fattibilità per un invaso di accumulo su Rio San Marino, al vaglio anche una centrale idroelettrica

di Annamaria Sirotti
12 apr 2022

Gli effetti della carenza d'acqua sul settore agricolo - dalle coltivazioni ai produttori - e le politiche in atto per raggiungere autonomia, nel rispetto della sostenibilità. Verte su questo l'intervento del Segretario al Territorio Stefano Canti a Ginevra; con le Regioni dell'UNECE si condividono prospettive e buone pratiche per la resilienza climatica, per ridurre il rischio inondazioni e siccità. Canti mette in evidenza proprio “l'opportunità di partecipare a questo meeting – dice - per implementare le nostre politiche e cercare di capire le idee che gli altri Paesi stanno portando avanti, dando il nostro contributo come Repubblica di San Marino”.

Potenziare il sistema interno di approvvigionamento, riducendo consumi e perdite di rete dell'acquedotto, da un lato, e dall'altro realizzando riserve e sfruttando al massimo l'esistente. In questa direzione, si sta pensando di mettere a sistema i vari pozzi di drenaggio, realizzati negli anni contro il rischio idrogeologico, per avere punti di captazione di acqua e accumuli sparsi sul territorio per usi diversi, per esempio, agricoltura o verde pubblico. Avviato, poi, uno studio di fattibilità per un invaso di accumulo sul Torrente San Marino. Progetto rilevante dal punto di vista sia ambientale sia economico, per cui, in parallelo, si sta valutando un intervento più ridotto per un invaso superficiale, con una iniziale capacità di 200mila metri cubi, rispetto al milione e mezzo di metri cubi di previsione massima di progetto. E in abbinamento, sfruttando il salto di quota di 50 metri, la realizzazione di una centrale idroelettrica.





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