Si cercano le convergenze sul programma che il nuovo governo dovrà portare avanti, sulle priorità già indicate, i percorsi per raggiungerle. La prima condivisione, quella che in realtà era già data quasi per assodata, sull’adeguamento della legge elettorale: una riforma che sappia ammodernare le regole del voto, garantire un peso maggiore dei cittadini, evitare accordi diversi da quelli precedentemente dichiarati per la formazione delle coalizioni. Le tre forze che virtualmente compongono la prossima maggioranza - PSD, Alleanza Popolare e Sinistra Unita - hanno incontrato congiuntamente quegli esponenti politici, che già nei precedenti colloqui avevano manifestato la possibilità di appoggiare certi obiettivi programmatici. Con loro si sono volute sondare le disponibilità, tastare il polso alle effettive condivisioni, valutare la volontà di appoggiare o, in subordine, non ostacolare, gli interventi che si intendono portare avanti. Soddisfatti i componenti delle tre delegazioni, che dichiarano di aver registrato quelle determinazioni che si aspettavano. Una bozza di programma vero e proprio, che tracci in dettaglio gli atti del futuro governo, non c’è ancora, il gruppo di lavoro si sta confrontando per definirla nelle prossime ore. Intanto, però, si è discusso sulle impostazioni generali, sulle priorità. Domani la delegazione del PSD, titolare della proroga del mandato esplorativo, si recherà a Palazzo Pubblico per relazionare alla Reggenza sull’esito dei nuovi colloqui e sciogliere la riserva. Un leggero anticipo, nei tempi, rispetto a quanto preventivamente stabilito, non più alle 18, come la Reggenza aveva indicato fissando il limite massimo, ma alle 13, su richiesta specifica del PSD, che si sente già pronto per riferire ai Capi di Stato e chiedere che gli venga affidato il mandato esecutivo per la formazione del nuovo governo.
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