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Interruzione volontaria di gravidanza a San Marino: cosa prevede il progetto di legge

9 mar 2022

Dopo la vittoria dei “sì” al referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza di settembre 2021, il Governo ha depositato il progetto di legge per introdurla anche a San Marino. L'Ivg sarà garantita, come si legge nella 'bozza' della norma, alle donne che ne faranno richiesta, in strutture pubbliche o private, sia sammarinesi che fuori confine. All'articolo 1 viene ribadito il principio per il quale, in nessun caso, sarà considerato uno strumento di limitazione e controllo delle nascite.

La donna potrà chiedere di terminare la gravidanza entro la fine della dodicesima settimana di gestazione. Dopo tale termine, solo in caso di pericolo di vita della donna “o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica” della gestante. Alla donna saranno garantiti supporto psicologico e riservatezza. Entro le 12 settimane non sarà necessario giustificarne il motivo. A meno che la richiedente non sia minore di 18 anni: in quel caso dovrà dare il consenso chi ha la potestà legale e, in caso di problematiche o situazioni particolari in famiglia, potrà pronunciarsi il giudice tutelare.

Se la ragazza minore è vittima di stupro o incesto, potrà decidere da sola. Prevista l'Ivg di emergenza, in qualsiasi settimana, nel caso di imminente pericolo di vita della donna. Se il feto ha la possibilità di sopravvivere, il medico dovrà adottare ogni misura per salvaguardarne la vita. Se non si rispettano le regole, la pena può andare dalla prigionia da 6 mesi a 3 anni e fino a 6 anni in situazioni particolarmente gravi. Ora bisognerà vedere come e se sarà modificato il progetto di legge. Intanto, l'Unione donne sammarinesi - ospite di una serata organizzata da Libera - segnala la mancanza di norme sull'obiezione di coscienza e chiede di inserire strumenti di prevenzione come i consultori.





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