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Il PS critico col Governo: "Cambio di rotta o il paese muore"

10 gen 2014
Il PS critico col Governo: "Cambio di rotta o il paese muore"Il PS critico col Governo: "Cambio di rotta o il paese muore"
Il PS critico col Governo: "Cambio di rotta o il paese muore" - Il 2014 non si è aperto affatto bene secondo i socialisti del Ps. La disoccupazione cresce, i conti...
Rapporti "freddi" con Pedini Amati ma il consiliere resta nel partito e dialoga con Busignani (Pdcs) e altri per iniziative congiunte

Il 2014 non si è aperto affatto bene secondo i socialisti del Ps. La disoccupazione cresce, i conti pubblici non sono a posto, la recessione non rallenta e l'uscita dalla black list appare sempre più una chimera. Questa l'analisi della riunione congiunta dell'esecutivo e del gruppo consiliare del partito.
“I problemi – riferisce una nota ufficiale - sono ancora tutti sul tavolo ed è grave che il governo si limiti a rabbonire la popolazione con messaggi intrisi di un ottimismo evidentemente infondato. In questa fase servono coraggio e realismo e non slogans a cui francamente non crede più nessuno”.
Sul problema “black list” non ci si può limitare a plaudire le lodevoli iniziative dei parlamentari italiani amici e – prosegue la nota - il Segretario di Stato competente avrebbe il dovere di agire per comprendere le vere ragioni di uno stallo divenuto inaccettabile”.
Critiche anche all'altro inquilino di Palazzo Begni. Il Partito Socialista punta il dito infatti anche contro la riforma tributaria per la confusione generata, la pochezza delle misure sullo sviluppo, l'insufficienza della spending review.
Restano freddi intanto i rapporti con Federico Pedini Amati che ha disertato anche l'ultima riunione ma – ci ha detto – “non lascio il partito con cui sono stato eletto in Consiglio”. I dirigenti socialisti, in ogni caso, confermano massima disponibilita' al confronto negli organismi preposti . Il consiliere Ps è critico sulla gestione del Partito e sul rapporto privilegiato con l'Upr a scapito del dialogo coi movimenti e con alcuni partiti anche di maggioranza. Pedini Amati ha quindi avviato un dialogo con Lorenzo Busignani del Pdcs – anch'egli piuttosto critico col suo partito – e altri amici di svariate estrazioni politiche, per valutare iniziative congiunte.

L.S.

Comunicato stampa
Ieri sera si è svolta una riunione congiunta dell’Esecutivo e del Gruppo Consiliare del Partito Socialista per fare il punto sulla situazione politica e sulle condizioni generali del Paese.
Le rassicuranti dichiarazioni dei Segretari di Stato, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, cozzano clamorosamente con il declino economico e sociale che sta proseguendo senza alcuna sosta. Il numero dei disoccupati è in continuo aumento. Lo stato di precarietà dei conti pubblici è tutt’altro che superato. La recessione non rallenta e l’uscita dalla black-list appare sempre di più una chimera. Manca ancora un progetto chiaro per la realizzazione del nuovo modello di sviluppo in grado di generare occupazione e ricchezza attraverso l’insediamento di capitali e investimenti di alta qualità e progetti imprenditoriali di livello internazionale.
Il 2014 non si è aperto affatto bene.
I problemi sono ancora tutti sul tavolo ed è grave che il governo si limiti a rabbonire la popolazione con messaggi intrisi di un ottimismo evidentemente infondato. In questa fase servono coraggio e realismo e non slogans a cui francamente non crede più nessuno.
Coraggio e realismo che sicuramente non hanno caratterizzato l’azione di governo in questa prima parte della legislatura.
Troppi i nodi irrisolti, a partire dalla permanenza nella black-list italiana. In questo senso la politica estera portata avanti dal governo è inspiegabilmente remissiva e inconcludente. Non ci si può limitare a plaudire alle lodevoli iniziative intraprese dai parlamentari amici della nostra Repubblica. Bisogna fare molto di più e il Segretario competente avrebbe il dovere di agire immediatamente sul piano politico e diplomatico per comprendere le vere ragioni di uno stallo divenuto inaccettabile.
Per non dimenticare, poi, la confusione generata dalla riforma tributaria appena approvata, la pochezza delle misure adottate per favorire lo sviluppo e l’insufficienza dei provvedimenti in materia di revisione della spesa pubblica.
Sono ragioni più che valide per chiedere a gran voce un immediato cambio di rotta.
Altrimenti il Paese muore!.

Ufficio Stampa Partito Socialista

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