Dopo aver conquistato l’approvazione di massima da parte delle organizzazioni sindacali, il segretario alle Finanze cercherà di convincere anche i liberi professionisti, che hanno posto il veto sulla riforma. E tra ragionieri, avvocati, commercialisti, sono almeno 20 i consiglieri della maggioranza interessati, e che potrebbero dunque negare il voto a favore, mettendo a rischio l’intero progetto. Già fissato l’incontro con la commissione dei liberi professionisti. Ma il Patto traballa, perché c’è chi, come Nps, vuole impedire che la riforma serva da cavallo di Troia per scardinare il Patto e dar via libera alla nuova maggioranza targata Dc e Psd. Se la riforma dovesse passare con questi voti infatti, e il Psd ha già promesso l’appoggio annunciando così ufficialmente la nascita della nuova prossima coalizione, il Patto non esisterebbe più e alcuni segretari di Stato potrebbero anche rassegnare le dimissioni, dichiarando conclusa l’esperienza. Chi è decisamente contrario alla riforma è Sinistra Unita. E mostra anche un misto di sorpresa e scetticismo sul fatto che i sindacati si siano lasciati convincere da semplici promesse, visto che il governo ha detto di voler modificare il progetto con decreti successivi. Questo accordo governo-sindacati dovrebbe tradursi in un ordine del giorno da approvare prima della riforma stessa, e che fissi tempi rapidi, prima della fine dell’anno, l’emanazione di tali decreti che contengano gli interventi concordati con le organizzazioni sindacali.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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