Quel gusto da tre punti che mancava da un po’ ha chiuso ufficialmente una settimana un po’ tesa e probabilmente decisiva per il futuro. Gli aggiustamenti in società, un po’ di chiarezza e la base per ripartire. Ha vinto il Cesena contro un buon Ascoli, rognoso e migliorato da Pillon. Ha vinto dopo aver nell’ordine ringraziato Antonioli (monumentale su Bernacci), dopo aver sprecato la palla del vantaggio con Giaccherini e ha vinto con un colpo da centravanti vero di Greco al primo sigillo davanti al suo nuovo pubblico e per sua stessa ammissione ancora alla ricerca di una collocazione precisa.
I risultati della concorrenza, Brescia a parte, danno una mano a tenere vivo il sogno. Perché nessuno ha il passo di carica e l’impressione è che molto, se non tutto, sia ancora lì a portata di mano. Nel pomeriggio del Manuzzi anche un rigore reclamato dal Cesena, un’espulsione dell’ex Bernacci, un palo di Giaccherini. L’1-0 non fa una piega.
I risultati della concorrenza, Brescia a parte, danno una mano a tenere vivo il sogno. Perché nessuno ha il passo di carica e l’impressione è che molto, se non tutto, sia ancora lì a portata di mano. Nel pomeriggio del Manuzzi anche un rigore reclamato dal Cesena, un’espulsione dell’ex Bernacci, un palo di Giaccherini. L’1-0 non fa una piega.
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