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Cesena-Vicenza 3-1

21 mar 2010
Va sotto e praticamente vede il cartello “fine della corsa”. Si rialza, lo strappa, e reagisce per dire a tutti che il sogno continua. Almeno per un’altra settimana. Quella che porterà i bianconeri a Brescia prima, a Grosseto poi. Ha vinto perché hanno funzionato i tenori di riserva, dando respiro agli afoni protagonisti dei primi due terzi di campionato. Due nomi su tutti, Colucci e Malonga. Il primo ha regalato mezz’ora di quel che sarebbe fosse assistito dalla salute. Un giocatore da serie A. L’altro ha completato la definizione che di lui ha dato lo scopritore, “un anarchico con i colpi”. Allora dopo aver beccato lo stesso gol, ma proprio identico, che è costato la partita col Sassuolo, il Cesena si è come liberato dalla cappa di negatività che gli opprimeva la testa. Tre gol al Vicenza nel momento decisivo della stagione. Tre gol che non sono garanzia di nulla, ma che consentono al sogno di non morire. E al gruppo di aver recuperato la compattezza e la voglia di sacrificio indipendentemente dagli interpreti. La stellina di Malonga ha brillato per la prima volta in bianconero. Per lui la prima doppietta in carriera.

Roberto Chiesa

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