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Cincinnati: Djokovic rimonta e vince il suo 39° Masters 1000

Il serbo, a un passo dalla sconfitta, ribalta il risultato, superando 2-1 Alcaraz

21 ago 2023
Cincinnati: Djokovic rimonta e vince il suo 39° Masters 1000

Maledetta carta d'identità. La finale del Masters 1000 di Cincinnati, quarto atto stagionale del Djokovic contro Alcaraz, è un inno al tennis, una di quelle partite che rimarranno negli annali, frutto di una rivalità che, purtroppo, durerà meno di quanto gli amanti di questo sport avrebbero meritato. Troppo avanti con l'età il serbo, che a maggio ha compiuto 36 anni, per pensare che questo dualismo duri, ottimisticamente parlando, più di un lustro, ma non per prendersi la rivincita sullo spagnolo per la sconfitta patita a luglio a Wimbledon, altra gemma regalata dai due. Nell'ultimo appuntamento prima degli Us Open, la sfrontatezza, la corsa e la tecnica di Alcaraz stavano per valergli il successo, ma è bastato un unico game giocato male per aprire un pertugio piccolo piccolo, in cui solo Djokovic si sarebbe potuto infilare, e riaprire una partita di fatto chiusa. Perso 7-5 il primo set, nel secondo il serbo pareva in grande difficoltà fisica e si trovava a soli due game dalla sconfitta. Con testa, esperienza, voglia di rimontare e la forza del fuoriclasse, ha però cominciato a risalire la china, un punto alla volta, fino a vincere il tie break. Rientrato in partita, ha trasformato il terzo set in un'ora e 39 minuti di pura battaglia a suon di colpi spettacolari, in cui ha anche avuto un match point, prima di tornare sotto e poi di acciuffare un secondo tie break, chiuso da un banale errore in risposta di Alcaraz. A fine partita, da un lato le lacrime dello sconfitto, che aveva l'incontro in mano e se l'è lasciato sfuggire, dall'altro la gioia del vincitore, che quell'incontro l'ha ribaltato, come successo tante volte in passato, e, mentre si stracciava la maglietta per la gioia con un gesto alla Hulk Hogan, lanciava un grido, per dire al mondo “sono ancora qui”. Emozioni contrastanti, per due grandi campioni, che sicuramente vinceranno di nuovo e che vorremmo in campo uno contro l'altro ancora per tanti anni, ma il tempo non aspetta e neanche il calendario Atp: all'orizzonte ci sono già gli Us Open.





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