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Eurolega: è tornato il Maccabi, crolla Milano

30 gen 2015
Eurolega: è tornato il Maccabi, crolla MilanoEurolega: è tornato il Maccabi, crolla Milano
Eurolega: è tornato il Maccabi, crolla Milano - Si è svegliato il Maccabi. Non che gli uomini di Guy Goodes non fossero tra le big alla partenza, ma...
Si è svegliato il Maccabi. Non che gli uomini di Guy Goodes non fossero tra le big alla partenza, ma i detentori del titolo sono parsi fino a ieri la copia sbiadita della rocciosa armata che si è laureata campione d'Europa l'anno passato. Saranno riemersi i fantasmi della finale persa ai tempi supplementari otto mesi fa, ma il Real Madrid di Laso – cadendo 90-86 a Tel Aviv – ha mostrato come gli israeliani siano la loro bestia nera. Sfida in calo progressivo per i madrileni, capaci di realizzare 31 punti nel primo quarto e soli 32 nel secondo tempo. Man of the match - pur sconfitto – Felipe Reyes con 35 di valutazione e una doppia doppia da 20 punti e 11 rimbalzi che lascia il tempo che trova. Di là il migliore è Jeremy Pargo con 11 punti e 9 assist per gli altri scorer da doppia cifra Haynes, Smith, Landesberg e Schortsanitis.
Alle spalle delle due – nel Gruppo E – un quartetto distante 4 punti, almeno fino a stasera, quando Barcellona e Panathinaikos, in casa con Zalgiris e Galataray, potranno accorciare. Ottiene invece la prima vittoria in Top 16 la Stella Rossa che davanti ai 6000 di Belgrado e con un super Marjanovic stende l'Alba Berlino 86-69.
Nel Gruppo F tutte in campo meno di Malaga e Fenerbahce, sul parquet iberico in serata. Comanda il CSKA, unica imbattuta in Top 16 con 5 successi: ultimi a cadere sotto i colpi di Teodosic e compagni sono stati i “cugini” di Novgorod, regolati a Mosca 103-95 con 25 del serbo e 22 di Vorontsevich, MVP del derby insieme a Rochestie che – di là – firma 22 punti e 9 assist.
Cade e molla anche l'utopia Milano, che fa la botta sul parquet di Vitoria: 102-83 il finale, con gli iberici sempre in controllo e avanti di 16 alla prima sirena.
L'Efes dimostra infine di poterci stare, potando uno degli scalpi più prestigiosi: 84 punti l'Olympiacos non li aveva mai subiti, ma la freschezza dei ragazzi di Ivkovic, trascinati dalla classe senza età di Nenad Krstic, ha fatto la differenza, insieme ad un indolente Spanoulis che finisce addirittura in negativo in valutazione.

LP

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