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Firmato l’Epas: l’accordo parziale allargato sullo sport

15 mag 2007
Lo sport inteso non solo come competizione, agonismo, ma anche come formidabile collante tra nazioni, culture, perfino religioni diverse. E’ questa la finalità principale dell’accordo. Pensiamo agli incontri calcistici tra rappresentative israeliane e palestinesi, alle maratone per la Pace. Eventi che hanno stimolato il dialogo, che hanno prodotto effetti superiori a decine di forum o incontri tra politici. Le basi dell’accordo erano state poste nel corso della 17esima riunione dei ministri dello sport, tenutasi a Mosca lo scorso ottobre. Il segretario di Stato Paride Andreoli aveva subito manifestato l’interesse della Repubblica per il progetto, che è diventato realtà nel corso della sessione del Comitato dei Ministri dell’11 maggio scorso. Era necessaria la ratifica di almeno 16 Paesi e così è stato. Hanno detto “si” Andorra, Azerbaijan, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Danimarca, Francia, Islanda, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Macedonia, Slovenia, Ungheria e – appunto – San Marino. Tra i compiti dell’Epas lo sviluppo di strategie per le politiche di settore, il sostegno a pratiche sportive sane, rispettose dei valori etici, la definizione di norme che riflettano l’importanza dello sport nella società moderna. Il documento è una sorta di cantiere aperto: gli altri Paesi del Consiglio d’Europa potranno aderire in qualsiasi momento. In futuro non è esclusa la realizzazione di manifestazioni sportive in comune, o di altri eventi di ampio respiro.

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