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Lazio-Cesena 1-0

20 mar 2011
Con Marin squalificato Ficcadenti ritorna solo in panchina e prigioniero dei suoi dogmi. Contro una Lazio impaurita e tutt’altro che imbattibile presenta un Cesena timido e piatto, quello che per lunghi mesi ha fatto gridare al cambio di allenatore. Un minuto appena è stato sufficiente a Zarate per far saltare il bianco e di lì in poi la colpa è quella di non produrre nulla che sia nulla per tuttto il primo tempo. Se la Lazio non la chiude è solo perché Antonioli è super su Biava e l’intervallo è buono solo per concertare i cambi e decidere che rispetto a Bogdani è meglio giocarsela undici contro undici. Antonioli è ancora uno spettacolo e poi c’è il primo tiro del Cesena verso la porta laziale. Si sporcano i guanti di Muslera che sono passati più di 50 minuti. Un paio di cose da fegato grosso ci sarebbero anche purchè non siano da scusa. Un intervento durissimo di Garrido su Ceccarelli che poteva anche esser da rigore e soprattutto una porcata di Matuzalem su Jimenez che il leccese Giannoccaro non vede (magari un arbitro di Lecce non è il massimo) e la prova tv stabilirà le responsabilità. Il giovane finlandese Riski alla fine è il più positivo e se è vero che perdere a Roma non è da forca, la sensazione di un’altra occasione persa c’è. Come quell’intollerabile apatia risbucata fuori all’improvviso non appena si è parlato di riconferma di Ficcadenti. Parlassero i numeri chiederebbero di confermare Marin.

Roberto Chiesa

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