Qualcuno potrebbe chiedersi se siano meglio 2 anni ( gli ultimi 2) di Lega Pro, chiusi al penultimo e all'ultimo posto o una retrocessione in D ma con la grande voglia di riscatto mostrata in questo primo mese di campionato. La risposta viene dai ragazzi del nucleo 2000, mai così carichi, raramente così euforici, cresciuti numericamente, capaci di trascinare la squadra. Tutta la vita la serie D quindi con queste caratteristiche piuttosto che le cervellotiche idee iberiche della brutta e recente Lega Pro. Filippo Medri, allenatore giovane, voglioso di mettersi in luce, ha capito una cosa, che molti suoi predecessori non hanno capito: San Marino è una piazza non importante, ma fondamentale per ogni professionista. Lavorare a San Marino significa sentirsi un professionista vero, cosa che, lui sa bene, da altre parti è molto più complicato soprattutto per mancanza di strutture.
E allora cos'ha fatto Medri? In termini di risultati, ancora niente, ma sul gruppo ha già lavorato ricevendo ottime risposte: vedi abbraccio di tutta la panchina a Simone Braccini, c'è tutto San Marino in torre sul ragazzo.
Quello che il San Marino ha mostrato nel derby con il Ravenna è la musica che ogni allenatore vuole sentire: cambiando gli interpreti, lo spartito resta uguale. Venendo allo specifico, paradossale il fatto che il Ravenna di Marsili, a proposito a maggior ragione quando si perde occorrerebbe presentarsi in sala stampa, ha incassato il goal proprio con la strategia con cui avrebbe voluto farlo. Giallorossi per tutti i 90 chiusi a riccio e pronti a ripartire, e proprio al 92esimo incassano il goal, che ha origine da un calcio d'angolo a favore, trasformato dal San Marino nel più classico e ben strutturato contropiede da manuale. Va detto che la vittoria biancoazzurra non fa una piega per occasioni create e mancate, vedi 2 i due legni colpiti. Bene così, perchè arriveranno anche tempi più duri, nel frattempo stare addosso ai cannibali del girone è già un successo.
Lorenzo Giardi
E allora cos'ha fatto Medri? In termini di risultati, ancora niente, ma sul gruppo ha già lavorato ricevendo ottime risposte: vedi abbraccio di tutta la panchina a Simone Braccini, c'è tutto San Marino in torre sul ragazzo.
Quello che il San Marino ha mostrato nel derby con il Ravenna è la musica che ogni allenatore vuole sentire: cambiando gli interpreti, lo spartito resta uguale. Venendo allo specifico, paradossale il fatto che il Ravenna di Marsili, a proposito a maggior ragione quando si perde occorrerebbe presentarsi in sala stampa, ha incassato il goal proprio con la strategia con cui avrebbe voluto farlo. Giallorossi per tutti i 90 chiusi a riccio e pronti a ripartire, e proprio al 92esimo incassano il goal, che ha origine da un calcio d'angolo a favore, trasformato dal San Marino nel più classico e ben strutturato contropiede da manuale. Va detto che la vittoria biancoazzurra non fa una piega per occasioni create e mancate, vedi 2 i due legni colpiti. Bene così, perchè arriveranno anche tempi più duri, nel frattempo stare addosso ai cannibali del girone è già un successo.
Lorenzo Giardi
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