Un colpo incredibile in una domenica da ricordare. La Ferrari mette tutti in fila a Sepang e ribalta una situazione che fino a qualche ora fa sembrava essere tutta per la concorrenza. Tutto questo grazie ad un Fernando Alonso immenso, perfetto. L’asturiano non ha sbagliato nulla, gli avversari, quasi tutto. Button ha impattato con Karthikeyan, rovinando il musetto. Vettel ha forato al contatto con un avversario. Schumacher è finito subito out così come più tardi Rosberg. Il box Mc Laren Mercedes ha combinato disastri ai pit stop. Ma attenzione. Le disgrazie altrui non devono assolutamente inficiare la stupenda gara di Alonso. Partito ottavo, ha recuperato subito tre posizioni. Nella seconda partenza imposta dalla pioggia ha approfittato delle scempiaggini attorno a lui e ha portato al traguardo una rossa che al momento, rispetto ai rivali, è come una Clio che si misura con una Lamborghini turbo. Per il fuoriclasse spagnolo, quello della Malesia, è il 28mo successo in carriera. Successo che gli permette di balzare anche in testa alla classifica piloti. Appena due settimane fa, chi si fosse permesso di raccontare una storia del genere, avrebbe corso il serio pericolo di essere ricoverato d’urgenza alla neuro. Secondo, un grande, grandissimo Sergio Perez sulla Sauber Ferrari. Il messicano viene dato quale sicuro sostituto di Massa al volante della Ferrari. Podio completato da Lewis Hamilton. Quarto Webber, quinto un discreto Raikkonen, al rientro in formula uno dopo 3 anni di assenza. Il circo adesso si ferma. Ritorna in Cina il 15 aprile. La Ferrari ha 3 settimane di tempo per lavorare sodo perché una vittoria non fa primavera ma solo tanto Alonso.
Piero Arcide
Piero Arcide
Riproduzione riservata ©
