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Gracas a Deus: il "Nuovo" fa il pieno per il film di Casali

14 gen 2007
In un teatro tutto esaurito il film-documentario “Gracas a Deus” ha ottenuto una vera e propria ovazione di pubblico. A sottolineare il valore dell’opera era Sergio Zavoli, che per circa un’ora al termine della proiezione ha commentato le scene del film, cogliendone sfumature e particolari e raccontando la sua personale esperienza a San Marino.
L’opera prima di Leonardo Casali racconta il dramma dell’emigrazione nella dura realtà del Brasile e, in particolare, nello stato dell’Espirito Santo. Un capitolo quasi dimenticato, ma tra i più crudeli, poiché di quanti, a fine dell'800, si recarono in cerca di fortuna lavorando nelle piantagioni di caffè brasiliane, nessuno fece più ritorno.
Un racconto carico di malinconia, ma anche una ricerca delle tracce della nostra cultura nella quotidianità dei discendenti degli emigranti sammarinesi in Brasile; per riallacciare il legame con la terra d’origine e per comprendere che cosa ancora sopravvive dei ricordi e dei racconti dei loro padri e nonni.
Nel presentare l’opera l’autore è stato affiancato dal Segretario di Stato alla Cultura, Francesca Michelotti.
Il flusso migratorio in Brasile risulta molto concentrato nel tempo e nello spazio. Nell’arco di soli nove mesi furono 458 i sammarinesi che entrarono in Espirito Santo. A partire erano intere famiglie, anche di 10 componenti. Una esperienza sofferta quella di lasciare la propria terra, resa ancor più dura dalle condizioni economiche, climatiche ed igieniche della regione.

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