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Onorificenza all'ex ministra Messa: aprì le porte degli atenei ai sammarinesi vaccinati con Sputnik

Belluzzi, "Senza la sua sensibilità, i nostri ragazzi non avrebbero potuto frequentare le università italiane". Messa, "La sensibilità è un dovere di chi governa"

di Monica Fabbri
12 ott 2023

San Marino non dimentica. E ringrazia. Il Segretario all'Istruzione Andrea Belluzzi conferisce a Maria Cristina Messa, ex Ministra dell'Università nel Governo Draghi, l'Onorificenza dell'Ordine Equestre di Sant'Agata, “per la grande sensibilità dimostrata nei momenti difficili del Covid”, un personale impegno “non scontato”, che ha consentito agli studenti sammarinesi vaccinati con Sputnik di accedere alle strutture accademiche italiane. “Il Covid sembra per fortuna lontano, ma in quei giorni, senza l'interessamento e la sensibilità del ministro Messa, i nostri ragazzi non avrebbero potuto frequentare le università italiane, non avrebbero visto riconosciuto il loro documento attestante la vaccinazione” - ricorda Belluzzi. “Non appena segnalata la cosa al ministro Messa, in meno di 24 ore girava una circolare ministeriale in tutte le università per aprire le porte agli studenti sammarinesi”. “San Marino ha una storia incredibile che tutti noi dobbiamo rispettare e proteggere”, ha affermato l'ex ministra, che ha sottolineato l'importanza di lavorare insieme e aiutarsi, per riuscire a superare gli ostacoli. “In realtà sono io che ringrazio il Segretario e San Marino. E' un bellissimo riconoscimento di cui vado molto fiera” - afferma. “La sensibilità è un dovere di chi governa e di chi deve avere anche un'attenzione ai rapporti internazionali e alla possibilità delle persone di lavorare e studiare”. Laureata con lode in medicina e chirurgia, professoressa e prima donna ad aver ricoperto il ruolo di Rettore dell'Università di Milano-Bicocca, Maria Cristina Messa ben conosce il problema della carenza del personale sanitario, “problema serio, che soffre di una programmazione che non è stata molto accurata, e quindi adesso si trova in un periodo particolarmente difficile, almeno per i prossimi dieci anni. Credo che quello che dovremmo fare nell'immediato è valorizzare di più i medici. Non solo economicamente ma anche come ruolo nella società. Soprattutto quello che viene a mancare oggi sono le vocazioni per i lavori faticosi, emergenze, pronto soccorso. I ragazzi scelgono di più un lavoro che concili con la vita privata. Quindi non solo ne abbiamo pochi rispetto a quanti ne avremmo bisogno ma abbiamo scelte che non coprono le posizioni di cui abbiamo bisogno. E allora occorre rendere queste posizioni più attrattive”.





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