Logo San Marino RTV

Papilloma virus, i rischi e come prevenirlo secondo l'esperto

20 feb 2021
Il professore Giovanni Scambia
Il professore Giovanni Scambia

Dieci azioni e quattro miliardi di euro dal bilancio Ue per "battere il cancro". È il piano adottato dalla Commissione europea. Tra gli obiettivi: più vaccini per eliminare il cancro della cervice uterina entro il 2030. La vaccinazione contro il papilloma virus sarà inoltre considerata essenziale, con l'obiettivo di immunizzare almeno il 90% delle giovani donne dell’Ue entro il 2030, e aumentando la quota dei ragazzi. Il tumore del collo dell’utero è il quinto tumore più diffuso fra le donne con meno di 50 anni, ma grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce si aprono notevoli possibilità di guarigione.

Benedetta de Mattei ha intervistato Giovanni Scambia – Direttore U.O.C Ginecologia Oncologica del Policlinico Agostino Gemelli e Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica di Roma – per capire cos’è il Papilloma Virus, perché oggi fa tanta paura e come combatterlo.



PAPILLOMA VIRUS, COS’E’ E QUANTO È DIFFUSO
Il papilloma virus (HPV, dall’inglese Human Papilloma Virus) è una famiglia di virus diffusissima, in particolare tra le giovani donne sessualmente attive, anche se i rapporti sessuali non sono l’unica forma di diffusione. Il motivo per cui questo virus è cosi noto sta nel fatto che in quasi tutti i tumori del collo dell’utero si riscontra il papilloma virus; è dunque ormai certo che il virus rappresenta la prima causa di questo tipo di cancro, e in certi casi anche di altri come ad esempio alcuni della faringe o della laringe. Quello che è importante capire è però che non è vero il contrario, non è infatti assolutamente corretto pensare che chi ha il papilloma virus avrà il cancro al collo dell’utero, poiché solo una minima quota dei casi infetti lo svilupperà. Finora sono stati identificati circa 120 tipi di HPV, distinti e classificati in base al rischio di trasformazione neoplastica. Tra i ceppi classificati ad alto rischio, due in particolare (HPV 16 e HPV 18) si sono rivelati nel 70% dei casi responsabili dell’evoluzione tumorale. Questo virus per le sue caratteristiche molto immutabili nel tempo si presta molto bene alla vaccinazione.

CAMPANELLI D’ALLARME
Nei casi di papilloma a basso rischio, l’infezione può manifestarsi con la comparsa di verruche (in sede genitale o extragenitale, a livello ad esempio di naso, bocca o laringe) o di condilomi all’apparato genitale (le famose creste di gallo). L’infezione di per sé non dà sintomi e diventa sintomatica quando provoca il tumore ma è bene sottolineare che la trasformazione avviene in anni e che quindi c’è tutto il tempo per prevenirlo. Nelle fasi iniziali del cancro alla cervice uterina possono comparire perdite di sangue vaginali al di fuori del periodo mestruale o dopo un rapporto sessuale e quando il tumore si diffonde possono aggiungersi forti dolori pelvici e metastasi. Ma direi che il campanello d’allarme principe da non sottovalutare mai sono le perdite genitali fuori dal ciclo e soprattutto quando si hanno rapporti.

COME ARRIVARE ALLA DIAGNOSI
La diagnosi si fa attraverso il PAP Test o l’HPV Test e quando questo viene alterato si effettua una colposcopia, un esame ambulatoriale che permette di individuare eventuali alterazioni a livello della cervice uterina attraverso la visualizzazione ingrandita dei tessuti. È possibile inoltre attraverso questo esame effettuare una biopsia sull’eventuale lesione che si è formata al fine di fare una diagnosi completa e corretta. La prevenzione è importantissima.



COME PREVENIRE IL PAPILLOMA VIRUS
Il tumore del collo dell’utero oggi è facilmente prevenibile con il vaccino contro i papilloma virus (Hpv) e attraverso la diagnosi precoce tramite PAP test e HPV test. Ecco perché è importante che sempre più donne ne siano informate. Si stima che, se eseguiti a intervalli regolari (ogni 2-3 anni), il PAP Test e l’HPV Test riducano il rischio di sviluppare il tumore al collo dell’utero di circa il 70%. Se si combinasse bene la vaccinazione con gli esami di screening, come il PAP test o HPV Test, il cancro del collo dell’utero non esisterebbe più. La prevenzione primaria avviene mediante vaccinazione e costituisce oggi la via più efficace e sicura per combattere il rischio di infezione da HPV. Oltre agli screening dunque quello su cui ci dobbiamo battere è la vaccinazione, per femmine e maschi: dobbiamo puntare a far sparire il papilloma virus e possiamo riuscirci. Il vaccino va fatto a tutti gli adolescenti, a partire dal dodicesimo anno di età (di sesso femminile e maschile).

QUALE CURA
Le infezioni da papilloma virus a basso rischio non richiedono in genere un trattamento e si tende ad aspettare. Nei casi di virus ad alto rischio, se diagnosticati per tempo, la cura è molto semplice perché si effettua ambulatorialmente un piccolissimo intervento sul collo dell’utero che consente di eliminare la lesione. Ovviamente nel caso in cui sia invece insorto un tumore in una giovane la prima cosa è salvare l’utero, e questo si può fare nella maggior parte dei casi se preso per tempo, qualora il tumore fosse in fase più avanzata o la paziente non desideri più avere figli la chirurgia rappresenta la cura principale, abbinata in alcuni casi alla radioterapia.

Benedetta de Mattei




Riproduzione riservata ©