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Rimini: la Comasca per una scuola cattolica

20 nov 2004
“Oggi è un bel giorno per Rimini. L’orizzonte sembra più terso”. Le parole del Sindaco della Città Ravaioli gettano acqua sul fuoco delle polemiche sollevate dal Presidente del Consiglio Comunale Mangianti, assente alla cerimonia di inaugurazione della Comasca per l’annosa questione scuola pubblica-scuola privata. La nuova Comasca è la prima, delle ex colonie riminesi, a conoscere un nuovo destino. Gli imprenditori Gemmani e Taddei hanno voluto investire in educazione, ristrutturando l’edificio che viene dato in uso gratuito, per 30 anni, ad una scuola cattolica.
Due giorni di festa per la Karis Foundation, realtà educativa che compie 30 anni e che oggi vede la presenza di 1.400 alunni e 140 insegnanti. All’interno della Comasca ha sede il liceo classico Alighieri, lo scientifico Lemaitre, due sezioni della scuola media Spallanzani e una sezione della scuola materna Cuore Immacolato di Maria.
Ravaioli plaude al recupero di un luogo storico e fa sapere che, dopo anni di immobilismo, le colonie vicine – ad iniziare dalla Murri – non dovrebbero tardare ad uscire dall’attuale stato di abbandono. Il Presidente della Regione condivide e aggiunge: “ Dobbiamo ritrovare la cultura del bello”. Ma Vasco Errani si sofferma soprattutto sulla finalità nuova che ha questa struttura: la formazione e l’educazione. “Non basta, dice, avere nozioni o istruzione. Il sapere richiede valori. Voi rappresentate una esperienza forte, con un grande valore sociale. Sarebbe un errore non vedere le ragioni per dialogare insieme e dare alla società più opportunità e più ricchezza.” Ma perché due imprenditori hanno deciso di investire in una scuola? “Ci siamo chiesti, risponde Giovanni Gemmani, che cosa ci manca. Ogni amministratore sa che sono le persone a fare la differenza, quelle che si assumono le responsabilità, che non hanno paura di misurarsi con il mondo. Questa ricchezza si chiama capitale umano”.

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