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Comitato Rispetto & Dignità: Cui prodest scelus, is fecit. Il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova

La guerra fra bande in realtà è guerra fra Comitati che sostengono il sistema-racket esistente all’Interno dell’ISS e Comitati che tale sistema lo combattono

31 lug 2019
Comitato Rispetto & Dignità: Cui prodest scelus, is fecit. Il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova

A chi ha giovato il tentativo di far esplodere il primo Comitato Rispetto, nato il 10 gennaio 2018 nella sala della Giunta del Castello di Serravalle, quando gli è stato dato il nome e quando è stato affidato il compito di coordinatore alla signora Alba Montanari? Per quali motivi è stata messa in moto una silente manovra di aggressione fatta di raggiri, di inganni realizzati con artificiose finzioni, condotti con lucida determinazione da quanti hanno saputo e potuto infierire contro persone e contro gli stessi contenuti dell’oggetto sociale di un Comitato nato in difesa dei diritti umani e della loro dignità? Lo si scoprirà presto, sebbene già da ora -alle spalle di costoro- si intravedono le inquadrature, gli scenari e le cornici. Per meglio comprendere, si presentano gli autori di questa sublime sferzata di “miseria umana” –(così l’ha definita un notaio) : Lora Stefanelli Forcellini, madre di Marcello candidato alla segreteria generale del Partito Socialista, giunta nel Comitato nel giugno 2018 quando si è deciso di registrare il Comitato e di regolamentarlo; Maria Rita Pasquali, cognata di Marina Lazzarini consigliere di SSD, nel gruppo civico dal gennaio 2018; Giovanni Ragini, pensionato ISS, entrato nel Comitato il 12 novembre 2018 in sostituzione del defunto Juan Pedro Marchetti; Annarita Mauriello ex dipendente di Progetto Autonomia in cui si occupava di care giver, di fine vita e di badanti, la quale nelle fasi iniziali di attività del Comitato ha occupato il ruolo di testimone nell’ esposto “Badanti” presentato in Tribunale il 22 febbraio 2018. Dunque l’attività del Comitato entra nel vivo già ai suoi arbori e con una serie di azioni, alcune delle quali anche forti, che lo hanno impegnato molto e lo hanno portato a relazionarsi più volte con le forze inquirenti della Gendarmeria e del Tribunale. Ha perorato i diritti degli ospiti del Casale La Fiorina con l’Autority Sanitaria. Ha incontrato più volte il titolare della Segreteria di Stato ISS e lo staff dirigente dello stesso Istituto. E’ stato al fianco di quanti ad esso si sono rivolti, sia associazioni che privati. Ha collaborato con proposte e suggerimenti con le Giunte di Castello. Ha partecipato, perché invitato, alla riunione della Commissione ONU Disabilità e a quella contro la violenza sulle donne. Nulla faceva presagire la burrasca che si stava architettando alle spalle degli ignavi che, non sprovveduti però hanno cominciato ad osservare con più attenzione gli atteggiamenti degli altri, sempre più strani e perciò sospettosi. Dai primi mesi del 2019 le riunioni erano poco partecipate; le condizioni fisiche di qualcuno si facevano sempre più precarie; sono aumentati i disagi nei confronti del vice-Presidente Montanari perché raggiunta da diffida dall’Esperto Amministrativo Legale, Avv. Marco Ghiotti, per aver postato su fb “Continuano decessi al Casale che meriterebbero approfondimenti…sulle cause”, post ben motivato, giustificato e chiarito con lo stesso Ghiotti; i racconti inquietanti di minacce di morte al Presidente Mauriello occupavano la più parte degli incontri del direttivo, che non trovava più spazio per organizzare alcunché e che veniva pertanto rallentato nell’attività ,se non addirittura fermato. Finché sono arrivate le prime dimissioni con raccomandata. La prima quella della Signora Forcellini, indirizzata alla abitazione del vice Presidente Montanari, anziché alla sede (sic!); poi quelle della Signora Pasquali, quindi quelle di M. Cesaretti ( le uniche sincere perché la stessa stava vivendo una lunga e dolorosa fase della propria vita e mai ritrattate) , infine quelle del Signor Ragini. Il tutto veniva prima annunciato da comunicazioni sulla pagina web del gruppo, di cui si possiede la strisciata. Il giorno 8 aprile 2019 il Presidente Mauriello spedisce, con raccomandata, l’avviso di convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria con al punto 2 dell’ordine del giorno : “messa in liquidazione dell’Associazione ovvero ricostituzione del Consiglio Direttivo; deliberazioni conseguenti”. In tutta buona fede il Vice Presidente Montanari, a conoscenza dello Statuto che contemplava anche la cooptazione, si attiva per chiedere ad amiche e ad amici se avessero piacere di surrogare i dimissionari e/o di affiancare eventuali nuovi membri portati dalla Mauriello. Ottenute le disponibilità, si presentano nello studio notarile dell’avv. Francesco Mussoni, alle ore 18 del 25 aprile 2019, a fianco della Montanari: Emanuela Valli, Antonio Raschi, Roberto Morini, Agostino Corbelli e Marino Pelliccioni, tutti messi alla porta dalla Mauriello perché “azione non contemplata dall’ordine del giorno” (sic!), mentre facevano ingresso nella saletta tutti i dimissionari che avevano nel frattempo “ritrattato le dimissioni”. E’ seguita una tale bagarre di bassa lega che ha portato prima alle dimissioni “per insanabili conflitti interni” del gruppo dirigente che osteggiava l’idea di aggiornare l’assemblea alla presenza di avvocati, e, dopo qualche giorno, alla decisione della Montanari di abbandonare il Comitato nel quale gli amici non sarebbero di certo entrati decidendo anzi con loro di dare vita al Comitato R&D, Rispetto & Dignità. “Cui prodest? -Vuoi forse far saltare il lavoro del giudice Morsiani? È stato chiesto alla Mauriello durante la chiassosa riunione- . Si ha il sentore che la risposta non tardi a venire.

Comitato R&D, Rispetto & Dignità


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