Dopo un incontro generale sul sistema bancario, il Governo ha bloccato il confronto. A tutt'oggi, tutti i pesanti interrogativi sul futuro del paese e in particolare sulla situazione delle banche e sui Fondi pensione continuano a rimanere senza nessuna risposta. In primo luogo la CSU da mesi chiede insistentemente rassicurazioni al Governo sugli oltre 100 milioni di Fondi Pensione allocati in Banca CIS, senza ottenere risposte. Tutto il paese attende, in generale, di sapere quali saranno le prospettive di Banca CIS, al termine del periodo di amministrazione straordinaria e del blocco dei pagamenti (periodo prorogato per Decreto); la preoccupazione tra i cittadini sta crescendo, anche perché a tutt'oggi non si intravede nessuna ipotesi di rilancio o possibilità di cessione ad altri gruppi finanziari, con il forte sospetto che la vicenda, vista l’assenza di soluzioni reali, si possa concludere con la chiusura della Banca. Al contempo vogliamo conoscere se i titoli sottostanti (PCT) posti a garanzia degli stessi Fondi pensione in Banca CIS sono effettivamente solidi e fruibili; anche a questa domanda non abbiamo ricevuto nessuna risposta concreta né da dal Governo né da Banca Centrale, mentre resta intatto e più che legittimo il sospetto che questi titoli, ammesso che ci siano, potrebbero essere stati utilizzati a garanzia di investimenti di altri clienti. Ipotesi, questa, che si configurerebbe come un reato, perseguibile penalmente. Nulla si è saputo neanche sulle intenzioni dell'Esecutivo rispetto alla proposta di ABS di utilizzare i fondi previdenziali investendoli in titoli obbligazionari garantiti dagli immobili NPL. Proposta, questa, fermamente respinta dalla CSdL e dalla CSU, che continuano a chiedere, invece, le massime garanzie sulla integrità e la solvibilità dei fondi pensione. "In questo momento, di fatto non abbiamo più un interlocutore - ha sottolineato il Segretario generale CSdL Giuliano Tamagnini. Il Governo non è più presente sui grandi temi su cui si dibatte il paese, ad iniziare dalla crisi bancaria e dal deficit di liquidità del Bilancio dello Stato, tanto è vero che su questi temi cruciali nelle ultime settimane non sono stati più convocati incontri con le parti sociali. Forse sarà per l'approssimarsi dei referendum del 2 giugno, che rappresentano un vero e proprio spartiacque; il loro esito probabilmente segnerà, dopo due anni e mezzo, la prosecuzione o meno dell'esperienza dell'attuale Governo. Me se dovesse profilarsi all'orizzonte uno scenario di nuove elezioni, e l'ingresso in una fase pre-elettorale, tutte le problematiche del paese non possono rimanere in sospeso e senza risposte. Così si rischia il fallimento del paese!" Mentre viene lanciato questo preoccupato allarme, il Direttivo CSdL ha ribadito la propria contrarietà alle misure contenute negli emendamenti al bilancio di assestamento predisposti dal Segretario Industria e Lavoro riguardanti gli incentivi alle imprese che investono, e il reddito di sostentamento per i disoccupati ultracinquantenni. La norma sulla completa liberalizzazione delle assunzioni ha prodotto un bilancio del tutto fallimentare per l'occupazione dei sammarinesi e residenti, come ampiamente illustrato nel comunicato CSU dei giorni scorsi, e il segretario di Stato, anziché cambiarla, propone interventi di sostegno ai disoccupati ultracinquantenni. Non lavoro, per chi lo cerca, ma sussidi: oltre al danno, anche l'umiliazione! Al contempo vengono proposti ulteriori sgravi contributivi alle aziende per l'invio al lavoro dei sammarinesi, come se si trattasse di una categoria di persone indistintamente "svantaggiate", per la cui assunzione c'è bisogno di agevolazioni fiscali! Per la CSdL l'intervento più urgente resta il superamento della liberalizzazione delle assunzioni, ripristinando la priorità, nell’accesso al lavoro, per i cittadini sammarinesi e residenti. All'inizio della propria riunione, il Direttivo CSdL ha esaminato e approvato all'unanimità il Bilancio 2018 della Confederazione.
CSdL
Crisi banche e Fondi pensione, dal Governo solo silenzio
17 mag 2019
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