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Direzione Generale della Funzione Pubblica: Secondo Fabbisogno

17 set 2021
Direzione Generale della Funzione Pubblica: Secondo Fabbisogno

La Direzione Generale della Funzione Pubblica e la Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Funzione Pubblica esprimono soddisfazione per la ratifica, intervenuta lo scorso 14 settembre, del Consiglio Grande e Generale del Decreto Delegato 15 luglio 2021 n.132 “Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato”.
L’intervento normativo è scaturito da un approfondito confronto svolto in due fasi. La prima ha visto sviluppati l’analisi e il confronto interno all’Amministrazione con le dirigenze delle Unità Operative, dei Dipartimenti e delle articolazioni organizzative degli Enti, da una parte, e gli organi della Funzione Pubblica e quelli apicali degli Enti del Settore Pubblico Allargato, dall’altra, al fine di ottenere le proposte definitive redatte secondo criteri di uniformità e coerenza applicati trasversalmente.
La seconda fase ha interessato la Delegazione di Governo incaricata e gli organi apicali dell’Amministrazione, da una parte, e le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.), dall’altra, e si è tradotta in incontri volti alla presentazione e discussione delle proposte licenziate dall’Amministrazione, attivando il conseguente confronto e dialogo sindacale.
Il Secondo Fabbisogno Generale presenta profili di novità rispetto al Primo del maggio 2016, novità orientate, primariamente, a perseguire obiettivi di maggiore flessibilità, efficacia ed efficienza nella gestione del personale.
In questo senso, si stabilisce, in primo luogo, come i profili di ruolo (PDR) – ad esclusione di quelli assolutamente specialistici e settoriali - siano assegnati al Dipartimento di competenza ed attribuiti alle Unità Organizzative (UO) allo stesso afferenti per lo svolgimento delle funzioni proprie delle suddette UO. Tale attribuzione è modificabile con provvedimento del Direttore di Dipartimento allo scopo di rispondere ad esigenze legate a variazioni dei carichi di lavoro dei singoli uffici, garantendo la migliore distribuzione delle risorse umane in ragione dei cambiamenti organizzativi.
Sempre in un’ottica di accresciuta flessibilità di gestione dei dipendenti, viene, poi, stabilito come le Aziende Autonome di Stato e gli Enti Pubblici costituiscano un’unica articolazione organizzativa (AO), superando l’impostazione che vedeva gli enti suddivisi in plurimi settori costituenti distinte AO, con le conseguenti rigidità in termini di mobilità interna del personale e di conferimento di sostituzioni ed incarichi interni.
Altro punto in favore della semplificazione delle procedure si ha con la previsione di potere variare, laddove le mansioni effettivamente svolte lo giustifichino e siano congruenti con quello di appartenenza iniziale, il profilo di ruolo del dipendente direttamente in fase di assegnazione.
Il decreto delegato ridefinisce poi l’istituto della mobilità che verrà gestito, in particolare, in ossequio al principio secondo il quale al rapporto d’impiego, costituito fra il dipendente e lo Stato, non consegua alcuna assegnazione definitiva ed immodificabile del dipendente stesso a specifica UO, Dipartimento od AO e secondo cui il dipendente sia chiamato a ricoprire i posti per i quali si determini la necessità nell’ambito della qualifica e del profilo di ruolo corrispondente alla propria assunzione.
Per quanto concerne, infine, i “numeri” dell’intervento normativo in esame, si evidenzia come – pur essendo l’Amministrazione sammarinese interessata da crescenti attività e funzioni richiedenti professionalità elevate e specialistiche quali, a titolo meramente esemplificativo, quelle legate alla recente normativa in materia di protezione dei dati personali, quelle connesse al percorso di definizione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, quelle legate al rafforzamento delle attività di controllo in materia tributaria e del lavoro nonché al funzionamento del Tribunale e quelle conseguenti alla crescita esponenziale dell’Università degli Studi - il Secondo Fabbisogno preveda una riduzione del 4,5 % circa delle posizioni rispetto a quelle del Primo Fabbisogno Generale del 2016.
Un provvedimento quindi che coniuga l’obbiettivo di sviluppare sempre più l’Amministrazione Pubblica secondo criteri di crescente efficienza, efficacia, servizio all’utenza e specializzazione, ma al contempo mantiene attivo lo sguardo sulla necessità di contenere i costi e, laddove possibile, tagliarli.
Lo scopo prioritario per il futuro dovrà quindi essere una sempre maggiore flessibilità gestionale, accompagnata da una responsabilizzazione della dirigenza che dovrà, secondo il percorso già da tempo intrapreso, distinguersi per capacità gestionale, indipendenza dalla politica, contenimento dei costi, massimizzazione del grado di soddisfazione dell’utenza e proattività nella modernizzazione della “macchina amministrativa”.
Il Secondo Fabbisogno del Settore Pubblico Allargato, che dovrà essere completato successivamente da quello che verrà previsto per l’Istituto Sicurezza Sociale, costituisce quindi già strumento cardine per questa ulteriore modernizzazione andando a completare un complesso percorso riorganizzativo coordinato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni per tramite della Direzione Generale della Funzione Pubblica.




Comunicato stampa
Direzione Generale della Funzione Pubblica



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