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Libera interrompe la collaborazione relativa al progetto di riforma dell'ordinamento giudiziario

29 nov 2021
Libera interrompe la collaborazione relativa al progetto di riforma dell'ordinamento giudiziario

La decisione del tutto incomprensibile di accelerare l’approvazione della legge Costituzionale di riforma dell’Ordinamento Giudiziario impedisce di fatto di approfondire problematiche complesse, fra le quali la più significativa è quella dell’equilibrio fra i poteri di uno Stato di piccole dimensioni come il nostro. Un’accelerazione sospetta perché sta impedendo anche la convocazione della Commissione Affari di Giustizia nonostante le richieste fatte pervenire più volte allo stesso Presidente che si giustifica attribuendo ad altri la responsabilità della scelta. Sta di fatto comunque che Commissione AA.GG. per prassi consolidata esamina preventivamente tutte le questioni rilevanti riguardanti l’organizzazione della Giustizia. L’accelerazione è del tutto ingiustificata, avendo il GRECO deliberato che i provvedimenti, in adozione delle raccomandazioni al quarto rapporto di valutazione, venissero relazionati entro il 31 marzo 2022 ed essendo il prossimo periodo di dicembre denso di appuntamenti istituzionali (relazione Commissione di Inchiesta e legge di bilancio per il 2022) che non danno la possibilità di confrontarsi come meriterebbe una materia così importante e complessa. Inoltre risulta del tutto chiaro che al Governo non interessa rispondere alle raccomandazioni del GRECO in quanto solo quattro (di cui una parzialmente) delle 14 raccomandazioni trovano risposta nel progetto di legge in discussione, mentre restano senza risposta tutte quelle relative al ruolo dei parlamentari e quelle relative alla trasparenza degli atti della Magistratura e al codice di comportamento dei magistrati. Libera ha partecipato agli incontri organizzati dal Segretario di Stato alla Giustizia, ma nel pomeriggio di oggi, valutata l’impossibilità di far ragionare la maggioranza sulle gravi carenze del PDL Costituzionale, ha deciso di interrompere il confronto, dichiarando che sarà l’aula Consiliare a valutare le proposte di emendamento tese a rispondere alle raccomandazioni del Greco e capaci di mantenere l’equilibrio fra i poteri dello Stato.

c.s. Libera




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