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Riforma dell’Ordinamento Giudiziario, RF: "Terra da ceci"

5 dic 2021
Riforma dell’Ordinamento Giudiziario, RF: "Terra da ceci"

Quale fosse il cemento di questa maggioranza è stato chiaro fin dalla campagna elettorale, quando dalle parole di un noto politico del passato (casualmente difeso dall’avvocato-consigliere Gian Nicola Berti), mai smentite peraltro, abbiamo appreso che il nuovo governo avrebbe fatto “terra da ceci in Tribunale”, cosa che si è puntualmente verificata. Prima, fin dalla passata legislatura, i partiti dell’attuale maggioranza hanno fatto di tutto per rallentare e magari impedire lo svolgimento del processo del secolo, il Conto Mazzini (a proposito, ci sono consiglieri della maggioranza che difendono imputati del Mazzini? Sono forse gli stessi che hanno concorso con il loro voto ad eleggere i membri del Collegio Garante?); poi, in questa legislatura, mettendo in atto una bella “pulizia etnica” in Tribunale, con la cacciata non solo del vecchio Dirigente ma anche di vari giudici, con le modalità più varie ma tutte inaccettabili in un paese civile, ovviamente; poi continuando a fare gli interessi di amici e clienti (casualmente l’avvocato-Consigliere Gian Nicola Berti difende anche la Pierfelici). Con la Legge approvata nei giorni scorsi in Consiglio Grande e Generale il lavoro è compiuto. Una legge che stravolge l’equilibrio tra i poteri dello Stato, che crea giudici di serie A e giudici di serie B (riascoltare alcuni interventi dell’avvocato-Consigliere Gian Nicola Berti che suonano come veri e propri inviti a qualche magistrato del Tribunale a togliere il disturbo), che mette definitivamente le mani della maggioranza sull’amministrazione della politica giudiziaria, che inserisce gli avvocati praticanti nel supremo organo di autogoverno della magistratura (alla faccia dei conflitti di interesse, finalmente sanciti per legge... costituzionale, così non la cambia più nessuno!). La maggioranza che sta affossando la sanità (in segreto, perché nessuno deve conoscere le cose agghiaccianti che sono state riferite in commissione sanità, ovviamente in seduta segreta, alla faccia di Zeppa e dei suoi amici che si strappavano i capelli per la trasparenza!); la maggioranza che ha sprofondato il Paese nel debito estero (con buona pace per le Tonnini e le loro magliette anti-debito) per darlo alle banche o per sperperarlo nella spesa corrente; la maggioranza che ha sfasciato le Aziende Autonome di Stato e la Pubblica Amministrazione; questa maggioranza che, guarda caso, sulla giustizia ha votato compatta, addirittura con un voto in più, quello del Consigliere Rossano Fabbri (casualmente anche lui avvocato della Pierfelici) al quale comunque non si può rinfacciare l’incoerenza. Per la verità nel dibattito si sono sentiti molti mugugni e varie critiche a questa legge, quelle del Consigliere Valentini, quelle di Motus (Liberi?)... voci fuori dal coro che, al momento del voto, sono scattate sull’attenti per cantare la stessa canzone dei padroni della maggioranza. Molto più esplicito il gruppo misto, per voce di Denise Bronzetti, che ha parlato addirittura di una fiducia, nel votare questa legge, che “francamente traballa, traballa molto” aggiungendo che “i richiami che arrivano da più parti perché ci sia un giudizio favorevole a noi non piacciono”, chiudendo con un riferimento ad ambienti che stanno “dentro e fuori di qui”. Insomma per varare questa legge ci sarebbero state sollecitazioni, pressioni, provenienti tanto dal Consiglio (speriamo non minacce e ricatti) ed anche da fuori (da dove e da chi?). Un quadro cupo, fosco, sempre più preoccupante, che la dice lunga sullo spirito con cui i Consiglieri si sono trovati ad esprimere il loro voto. Su questo crediamo debba essere fatta piena chiarezza! Repubblica Futura, attraverso i suoi Consiglieri, ha fatto e continuerà a fare una battaglia di libertà e di civiltà, ed ai colleghi di maggioranza che ci hanno sussurrato “non mollate” diciamo che certamente non lo faremo ma crediamo davvero che farlo sia un dovere di tutti, specialmente di chi riveste un ruolo così importante come quello di fare le leggi della nostra Repubblica. Una Repubblica che non può più permettersi lo strapotere senza vergogna, le intimidazioni e le irrisioni di qualche azzeccagarbugli e di pochi accoliti (più o meno consapevoli) che si credono i padroni dello Stato.

c.s. Repubblica Futura




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