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Vicenda Carisp: Psd, “Eravamo dalla parte giusta”

Continua ad emergere la verità sull’azione criminale, questa volta contro Carisp

11 lug 2023
Vicenda Carisp: Psd, “Eravamo dalla parte giusta”

Pezzo dopo pezzo, come già descritto con dovizia di particolari nella Relazione Finale della Commissione d’Inchiesta, viene alla luce anche in Tribunale l’intreccio di interessi illeciti che ha caratterizzato l’inizio della scorsa legislatura tra CIS, BCSM e una parte deviata della giustizia. Gli scorsi giorni al centro dell’attenzione vi era l’atteggiamento da “omicidio d’impresa” che era stato adottato nei confronti di Asset Banca, in queste ore si punta il dito contro il medesimo atteggiamento usato con Cassa di Risparmio dai vertici di Banca Centrale e dagli amministratori pro tempore di quella banca, che si salvò, assieme allo Stato, solo all’ultimo momento. Ora viene pubblicato il rinvio a giudizio del cosiddetto CdA Confuortiano, fatto che riconcilia la verità dei fatti con quella processuale, pertanto un plauso al lavoro della giustizia, dei Commissari della Legge, che ora, senza impedimenti interni o esterni, mette in fila i fatti e le responsabilità. Come già il PSD descriveva cinque anni fa: “dopo l’approvazione di un bilancio liquidatorio con una perdita da 534 mln di Euro - presentato senza neppur illustrare contestualmente un Piano Industriale volto a creare le condizioni per il rilancio della Banca”…” Dopo mesi di favole sulla nascitura “bad bank” di sistema, destinata a contenere e specialmente a gestire con un criterio sostenibile il rientro dei nefasti crediti deteriorati, i famigerati NPL, si opta per la cessione in blocco di questi aprendo un bando per l’acquisizione di oltre 2 mld di Euro di crediti in 10 giorni? E queste sarebbero decisioni assennate e prudenti? Il governo socio di Cassa questa volta cosa fa? Ci sono anche beni di sammarinesi dentro Delta lo ripetiamo da mesi, ormai è assodato: non ci interessano i beni di lusso, ma le abitazioni, le prime case. Con chi parleremo una volta ceduti questi crediti? Con chi in quella mescolanza di beni non vede altro che un profitto da massimizzare e realizzare in fretta? Fermatevi, non è una soluzione sostenibile.” Le nostre parole rappresentavano quello che oggi è una incontrovertibile verità: non vi era buona fede né prudenza alla base della redazione del bilancio con quella perdite mostruosa, piuttosto un intento distruttivo che sarebbe servito all’associazione a delinquere per appropriarsi anche delle spoglie della Carisp, dopo aver annientato già Asset, producendo un vantaggio per CIS, ovvero per Advantage Financial, la società di Confuorti, il vero deus ex machina, che probabilmente sarebbe intervenuto per “salvare” Carisp. Insomma, mai come allora la Repubblica di San Marino ha rischiato il deragliamento dell’interesse pubblico in tutti i nodi dello Stato. Registriamo quindi la giustezza delle nostre analisi e considerazione dell’epoca, condivise dalle forze politiche che stanno alla base della maggioranza di questa legislatura, in entrambe le formulazioni. Attendiamo ancora, da una buona parte della maggioranza di allora - dobbiamo riconoscere non tutta – un mea culpa per non aver ascoltato chi allora, come noi, denunciava irregolarità e tradimento degli interessi pubblici. Rimane quindi uno spartiacque politico tra chi ha velocemente cambiato strada o espresso pentimento rispetto a quanto accaduto, e chi invece fa ancora finta di non capire o non vuole.

cs L’Ufficio stampa PSD






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