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Indagini concluse per il duplice omicidio di Mozzate: Dritan Demiraj e complici rischiano l'ergastolo

5 gen 2015
Indagini concluse per il duplice omicidio di Mozzate: Dritan Demiraj e complici rischiano  l'ergastoloIndagini concluse per il duplice omicidio di Mozzate: Dritan Demiraj e complici rischiano  l'ergastolo
Indagini concluse per il duplice omicidio di Mozzate: Dritan Demiraj e complici rischiano l'ergastolo - Nessun pentimento da parte di Dritan Demiraj, il 30enne albanese, panettiere, reo confesso dell'omic...
Nessun pentimento da parte di Dritan Demiraj, il 30enne albanese, panettiere, reo confesso dell'omicidio dell'ex convivente la 35enne Lidia Nusdorfi – albanese anche lei – e di Silvio Mannina. Inizialmente il quadro della vicenda si presentava oscuro e infatti si parlò del delitto di Mozzate, località lombarda in cui Demiraj accoltellò Lidia, madre di un suo figlio, il 1° marzo. Ma il fulcro dell'orribile crimine è stato a Rimini dove il giorno prima, e cioè il 28 febbraio, era stato ucciso, Silvio Mannina. Condotto con l'inganno e con la complicità di Monica Sanchi – che aveva promesso un incontro sessuale – a casa di Demiraj, Silvio Mannina è stato torturato,strangolato e ucciso a sangue freddo prima di essere avvolto in un telo e seppellito a Santarcangelo nella ex cava Incal System. L'obiettivo era far sparire il cadavere per poi attribuirgli l'omicidio di Lidia.
Un piano che è durato pochissimo. Demiraj è stato infatti identificato dalle telecamere di sorveglianza della stazione di Mozzate e ha ammesso l'omicidio. Poi gli inquirenti hanno scoperto che si trattava di duplice omicidio e che c'erano dei complici: Monica Sanchi, lo zio di Dritan Sadik Dine – che ha partecipato all'omicidio di Mannina e messo a disposizione l'auto per andare a uccidere Lidia - e un 17enne albanese ospite di Dritan che ha preso parte attivamente ai crimini contestati: l'unico dei 4 complici che non rischia l'ergastolo, solo perchè minorenne all'epoca dei fatti.

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